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LUNA PIENA A RECANATI

di Francesco Angellotti (AG.RF 06.09.2023)

(riverflash) – È sempre più di moda scoprire le “vacanze alternative”, va bene il mare, la montagna, bisboccia e mangiate sproporzionate, caratteristiche del posto ove ci si trova vacanzieri ma quella che è la corrente che ha spinto i“Turisti” a fare gli “underground” si è evoluta in una strana maniera, espandendosi nel numero e perdendo la forma antitetica all’impostazione sociale, così dominante da soggiogare la mentalità comune

Adesso, quando si parte per le vacanze, si cercano posti ove si può approfondire lo studio ed il bagaglio di un “posto strano” raggiunto per svago, ritrovo unico per le sue manifestazioni.

E’ una forma bellissima per considerarsi estrapolati dalla collettività, cercando la “propria personalità”

Ho rispettato il cliché controcorrente anch’io, decidendo quest’estate di passare una vacanza breve ma

intensa; la prima clausola non avrei saputo come rispettarla, perché non ho mai approfondito problematiche d’Astrologia ma per la trasferta è sembrato essenziale, alla Signora con cui avrei viaggiato, ricevere illuminantiinflussi “Positivi”, essenziale, quindi, la “Luna Piena”, che espande, rivela, dà forza alle scoperte

Da non trascurare che il grande filosofo Plotino, nato a Licopoli in Egitto nel 202 c. p Cn, aveva lanciato la

teoria che “gli Astri, pur non condizionando gli avvenimenti, ne accompagnano l’influsso”: potevamo aspettarci

una vacanza bellissima ed importante e così è stato. Il filo culturale che abbiamo seguito, non poteva essere più

elevato: Giacomo Leopardi a Recanati (anche se non ce la siamo sentiti di mancare d’affacciarci sul mare e,

dato che Recanati dista qualche chilometro dalla costa, abbiamo pernottato a Porto Recanati, approfittando

della conoscenza e dell’accoglienza della gentile e simpatica signora Eleonora, con la quale è molto piacevole

intrattenersi in conversazione) …
… ma il fulcro del viaggio non poteva non brillare come cardine
della “spedizione”. Chiedo scusa ma sento di dover porgere
tutta la gratitudine al grande Giacomo Leopardi che, affettuoso
com’è sempre stato con coloro che cercavano d’esprimere la
propria emotività, mi ha condotto con il suo sorriso alla
conoscenza della Letteratura, invitandomi a coglierla e
parteciparla in vari modi: dalla Biblioteca all’Orto sul Colle
dell’Infinito; mi sono emozionato quando ho sfogliato i libri di
cui Leopardi aveva curato la pubblicazione, con gli appunti
lasciati dall’Autore a penna, nella biblioteca ricca di 20 000
volumi: non c’è male
Ma arrivati a Casa Leopardi, affianco al Museo, tutto il
complesso coordinato dal FAI, offre l’ingresso in un alveo
esclusivo, ove abitava durante la sua giovinezza, con di fronte la
finestra di Silvia per ricollegamenti col Tasso: in realtà si tratta di Teresa Fattorini, giovine ed allegra popolana,
morta per tisi polmonare nel 1818.
Il Museo rispondente alla Nobiltà della famiglia, le Cantine storiche ove non mi son azzardato a chiedere
neanche una bottiglia, il Giardino attorno, in cui si notano vari angoli ed il muretto, non essendoci (più) la
“siepe, che da tanta parte l’ultimo sguardo esclude”; bisogna capire che avendo statura di 1m 48cm, la siepe
oscurava la vista: ma questa è la magia, immaginando oltre: “Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da
quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura” …
Dovessimo fare un commento sull’infinito (che Leopardi insiste a scrivere minuscolo) dovremmo almeno
ripercorrere il filmato in 5 atti, ammirato nella Libreria, che spiega ogni particolarità della composizione: quella
vera, scritta non infatuati osservando l’immagine ma dopo, quando si considera l’esperienza trascorsa … ma se
ci mettiamo a puntualizzare la spiegazione di quanto è stato studiato e riproposto, è troppo però l’atmosfera
infusa conduceva la mente ad assimilare la Realtà oltre il Concreto: come affermava Leopardi, scaricando la sua
enorme Cultura nel Pensiero e nella Fantasia. Il posto era quello giusto
Tornati con la Poesia nel cuore, discutendo nel “Bed and Breakfast” MentaMarina, ha preso luce un Autore
già tanto seguito e sono state recitate le poesie “Ode al Carciofo” e “Ode al Gatto” di Pablo Neruda; quando
veniva enunciata questa seconda Poesia, il gatto d’Eleonora è venuto a noi innanzi, si è disteso ed ha assunto
la figura del protagonista (sapendo d’esser soggetto della recitazione). Edotto dalla ripresa, presso il Museo, sui
5 capitoli sull’infinito, mi sentivo soddisfatto di aver ricevuto, ordinato presso il FAI, la visita guidata completa,
anche se la Signora si rammaricava che Porto Recanati fosse troppo turistica, commercializzata negli
intrattenimenti culturali … come sono propulsivi, invece, a breve distanza
Finalmente al mare! L’avremmo voluto godere, anche con tempo nuvoloso, in spiaggia nessuno e si può

anche capire ma noi eravamo venuti apposta e allora ci siamo messi in costume; è stato evitato che ci
stendessimo sulle sdraio, cominciando a cadere i goccioloni; giusto il tempo di rimettere i pantaloni e correre
sotto la tettoia del “Balneare Antonio” e lo scroscio è apparso invasivo (classici “temporali estivi”, scroscianti
ma brevi) appena riprese le inutili borse da spiaggia, la Signora che mi accompagnava esclama: “Un Delfino !”
Son corso con Lei sulla spiaggia ed un enorme delfino si mostrava col suo movimento ondeggiante; il ritmo era
quasi costante, tra un’elevazione e l’altra passava qualche secondo, uscendo dall’acqua rituffandosi con
impeto; bellissimo, a non più di 40 (50 – 60 … difficile dire) metri dalla spiaggia ma tutte le persone sotto la
Tettoia del locale sono corse a vedere uno spettacolo che neanche il bagnino aveva mai visto. Una Signora
molto presuntuosa attestava di aver già visto le Tartarughe in mare; non gliel’ho detto, ma son segno di freno,
di lentezza e di stasi, mentre il Delfino è simbolo dinamico, movimento creativo e costruttivo
Poi il bagnetto ce lo siamo fatti con tanta gioia ma il giorno dopo ed ha avuto un senso, come dire … Poetico
Tornati a casa, nel cuore è rimasta l’esperienza di (Porto) Recanati, ove torneremo presto: con la Luna Piena !

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