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L’ULTIMA TROVATA DI IGNAZIO MARINO: CHIUSURA DEI CANILI DI ROMA

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AG.RF.(MP).02.06.2014

“riverflash” – L’ultima trovata del sindaco Marino? La chiusura dei canili di Roma. Ora il vicepresidente del Consiglio regionale e capogruppo della destra, Francesco Storace, chiede chiarimenti al governatore del Lazio Zingaretti, in merito all’amministrazione da parte del sindaco, di Roma capitale e sulla delibera  sulla delibera capitolina approvata il 22 maggio scorso, che stabilisce la chiusura delle strutture comunali che ospitano cani e gatti, ritenute non a norma da una relazione presentata dall’apposito “Gruppo di Lavoro” istituito da un precedente provvedimento della assemblea romana. Il provvedimento porta alla chiusura del Rifugio Vitinia ex Poverello, Valle dei Cuccioli, Oasi felina Villa Flora e ridimensionamento di Muratella dagli attuali 640 cani a 250. Ma cosa prevede la delibera? La chiusura delle strutture che il Gruppo di Lavoro ha classificato come “non adeguabili”; ricollocamento del maggior numero di animali presenti nelle strutture che si va a chiudere ricorrendo alla temporanea ospitalità presso quelle private autorizzate e convenzionate con Roma Capitale, ovvero avviando specifiche campagne di adozione promosse attraverso una fitta rete di informazione volta a sensibilizzare la cittadinanza; dare mandato agli Uffici di porre in essere tutti gli atti amministrativi necessari per provvedere alla realizzazione dei lavori di adeguamento dei canili di Muratella e Ponte Marconi garantendo la continuità del servizio presso le attuali 6 strutture che rimangono nel frattempo operative; prevedere nel bando di affidamento delle strutture capitoline destinate a ricovero di cani e gatti, una volta eseguiti i lavori di adeguamento, l’inserimento di specifiche clausole di salvaguardia sociale volte all’assorbimento di personale già impiegato dai precedenti gestori. Secondo Storace, l’obiettivo del sindaco di Roma, sarebbe quindi quello di arrivare allo smantellamento del sistema di accoglienza pubblica per appaltarlo totalmente ai privati, con canili sparsi in tutta la regione Lazio. I canili privati, che percepiscono una diaria giornaliera di 6 euro a cane e che facendo i calcoli, costano molto di più, non hanno alcun interesse a far uscire e ricollocare gli animali, oltre al fatto che per le adozioni occorrono competenze, forze, tempo, impegno. “Tenendo presente che è in corso il trasferimento di 67 cani da Muratella a strutture private convenzionate, trasferimento che costa all’amministrazione comunale in un anno circa 150 mila euro di diarie giornaliere per la sola alimentazione e pulizia delle gabbie – ha scritto Storace nell’interrogazione   e con parte di questi soldi potrebbe essere messa a norma una delle strutture che si vuole chiudere, si interroga il Presidente della Giunta Regionale, Nicola Zingaretti, per sapere come intende intervenire presso il comune di Roma per evitare lo smantellamento dei canili comunali ed evitare che la gestione del ricovero e il mantenimento di cani e gatti passi ai privati comportando un aumento della spesa pubblica. Nel resto d’Italia, infatti, si sta cercando di aumentare le strutture pubbliche anche per stroncare il business privato che troppo spesso fa rima con maltrattamenti, mentre l’attuale amministrazione capitolina sta seguendo il percorso inverso”.

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