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L’ULTIMA SPERANZA DI BERLUSCONI: IL RICORSO ALLA CORTE EUROPEA DI STRASBURGO

la_corte_europea_dei_diritti_dell_uomo[1]AG.RF. (MP). 09.09.2013

“riverflash” – “Il caso Berlusconi non è chiuso”, ha dichiarato ieri il vicepremier Angelino Alfano probabilmente ha ragione perché è stato ufficialmente  depositato alla Giunta per le elezioni del Senato il ricorso a Strasburgo da parte dei legali di Silvio Berlusconi contro la sentenza di condanna a 4 anni per frode fiscale, resa successivamente definitiva dalla Cassazione. Il documento, di 33 pagine, fa riferimento, tra l’altro, all’articolo 7 della Convenzione europea (il principio di non retroattività, secondo cui non ci può essere una pena in assenza di una legge che identifichi un reato) spiegando che la legge Severino non può essere applicata quindi in modo retroattivo. “Incandidabilità e decadenza parlamentare”, è scritto nel testo,  sono sanzioni di natura penale, alla luce dei cosiddetti “criteri Engel” utilizzati dalla Corte Europea; ecco perché, secondo i legali di Berlusconi  la legge Severino non è applicabile, proprio per il divieto di retroattività delle sanzioni penali. Dunque Alfano, si è dimostrato fiducioso alla vigilia della riunione della Giunta in Senato che inizierà questa mattina: Berlusconi ha tutto il diritto di difendersi dentro l’ordinamento giuridico e nel rispetto delle regole della giunta per le elezioni che dovrà occuparsi della legge Severino e decidere”. Berlusconi ha presentato proprio ieri, il  ricorso alla corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo a poche ore dall’inizio dei lavori, ricorso “infondato” secondo Luciano Violante, perché dovrebbe essere presentato quando la decadenza è stata stabilita” e non prima, anche se ha poi assicurato: “Il Pd garantisce a tutti il diritto di difesa”. Cosa contengono le 33 cartelle relative al ricorso? In esse l’ex premier illustra le ragioni della sua difesa, richiamando sempre in causa la legge Severino che, se applicata retroattivamente, viola l’art.7 della Cedu (“nulla poena sine lege”) in quanto frutto di una condanna “per fatti commessi anteriormente alla sua entrata in vigore”. E’ questo dunque in sostanza l’appiglio del cavaliere, che potremmo definire una specie di “ultima spiaggia”, per scongiurare la decadenza da senatore. Ora non rimane che aspettare per capire quali e se ci saranno conseguenze in merito al ricorso presentato. Nel frattempo lunedì 29 settembre alle 15, la Giunta stabilità il calendario dei lavori nel corso della prima riunione.

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