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LO SFOGO DI RENZI POST REFERENDUM: “HO PERSO LA FIDUCIA DEI GIOVANI, VOGLIO RICONQUISTARLI”

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AG.RF.(redazione).11.12.2016

“riverflash” – La resa dei conti. Il post referendum dopo la vittoria del no, ha fatto fare delle riflessioni a Matteo Renzi che, voto alla mano, ha ammesso di aver perso la fiducia dei giovani. “Mi impegnerò su questo fronte perché voglio riconquistali e lo farò fino a nuove lezioni, anche sul web”, ha dichiarato l’ex premier. I suoi pensieri sono stati raccontati in televisione a Massimo Gramellini, durante “Le parole della settimana”, dove egli rivendica di avere lasciato la poltrona con stile, pur avendo ancora in Parlamento una maggioranza, e di esserci rimasto male nel vedere politici ed editorialisti che hanno parlato male di lui, “invitandolo” a tornarsene a casa. Tutavia, Renzi, non è sembrato pentito di aver indetto il referendum, pena l’abbandono della poltrona. Ha perso e se n’è andato come aveva promesso, con la consapevolezza da lui stesso dichiarata, di aver fatto degli errori: primo tra tutti la riforma della scuola, che non è riuscita come avrebbe voluto. “Le riforme erano necessarie e il referendum è stato una battaglia giusta”. Ora con la vittoria del no, egli ha ammesso di trovarsi in una situazione kafkiana: “i senatori hanno votato la propria abolizione e sono stati rimessi in sella dai cittadini che li detestano”. E sul Cnel, scherzando ha aggiunto: “quando tornerò al governo, la prima cosa che faccio sarà nominare il Cnel, quello che non mi hanno fatto abolire”. Ed ha proseguito con le sue riflessioni, parlando inevitabilmente, della crisi di governo che in queste ore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dovuto dipanare, sul ruolo del Pd, ma anche su quello del suo leader. Molti suoi nemici hanno ipotizzato che il passo indietro fosse solo una facciata e che Renzi si fosse dimesso nella speranza di restare lui dimissionario fino al voto, oppure con l’idea di accettare una plausibile ipotesi di reincarico. Gramellini ha raccontato invece di un premier uscente determinato: “non mi faccio incastrare, do la campanella con un sorriso al mio successore, chiunque egli sia, poi me ne torno cittadino tra i cittadini, senza stipendio né vitalizio. E mentre si sta cercando di risolvere la crisi di governo, l’ex presidente del consiglio, si ricandiderà alla segreteria del Pd, dove sfiderà D’Alema o l’uomo che lui gli metterà contro. “Vinco e sparisco da Roma, ha spiegato Renzi, girando l’Italia fino alle elezioni politiche e allargando la squadra, come tutti mi avete chiesto”.

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