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Lo psichiatra PAOLO CREPET ospite della pianista VIRNA LIURNI al SANGEMINI CLASSIC 2018

di Francesco Angellotti (AG.RF 19.07.2018)

(riverflash) – La presenza di un personaggio preparato e competente come Paolo Crepet, non può passare inosservata in un Festival che intende ricercare nel Sociale gli spunti dalle situazioni realizzatesi, onde offrire la propria personalità verso il contatto e l’espressione dello Spirito.

   L’esposizione del professor Crepet non ammetteva alternative; perché, in base ai suoi profondi studi, sono state esposte tante situazioni di cui bisognerebbe aver maggior coscienza e conoscenza per svilupparle. Il problema di fondo, è che spesso ci troviamo in una corrente di pensiero che non discerne, ma si uniforma a quanto viene indotto: dal Senso Comune.

   Invece bisogna avere osservazione per svolgere un’analisi che riesca a elaborare le scelte in maniera personale, secondo quelli che sono i Dati di Fatto che non si devono presentare distorti; o meglio, bisogna riconoscere quando vengono distorti, perché allora il Valore non è quello apparente, ma risiede nella sua completa comprensione.

   L’Individuo si inserisce nella Società, dato inequivocabile e mutabile solo a posteriori, per scelte e rifiuti che non si è indotti a compiere. Quindi (parere mio e non del professore), l’Individuo Non è la Società, ma organo della Società. Quindi, le scelte e le conoscenze avvengono, non perché sono offerte quelle che vengon cercate, ma sono proposte quelle che si devono mettere in Luce, per ottenere uno scopo nell’inserimento sociale, che abbiamo constatato quanto sia perdente e poco brillante.

   Ed ecco che in questo modo Paolo Crepet è riuscito ad unire le sue specialità, conseguite con Studi che lo hanno reso un’autorità nel Mondo della Cultura.

   Secondo un’impostazione psicologica, l’individuo deve capire, conoscere, scegliere; quindi, entrando nel settore sociologico, bisogna saper inserire quel che si è elaborato in se stessi, nell’ambiente Sociale; che è formato da tante persone; e questo non ci vuole molto a capirlo. Ma il problema è quello che i tanti e diversi Ceppi che son giunti ognuno a impostazioni personali, devono trovare modo e maniera per condurre insieme lo Sviluppo; ed i contrasti, inevitabili, non devono essere Causa di Lotta come abitualmente sempre è avvenuto, ma sarebbe importante svolgere un confronto, per riuscire ad elaborare un Risultato Progressista, che induce al Cambiamento con Spirito di Sviluppo.   Mi pare che questo concetto antico sia stato definito alfine dalla dialettica Hegeliana (tesi – antitesi = sintesi): possibile che ancora non sia stato assunto come Principio di Vita?

   Arrivata Virna Liurni, che presso il Museo Calori fa la padrona di casa, il discorso è stato affrontato in musica. Non crediate che il Tema sia cambiato, invece è stato proposto in diversa maniera, con altri modi d’espressione, con spunti paralleli.

   La straripante creatività di Virna ha trovato un’idea che mai si sarebbe supposta per ascoltar Musica. Già nello scegliere il brano, bisognava trovare un Testo che portasse le sensazioni verso l’interpretazione del sensoriale; quindi, preso una composizione di un Autore Contemporaneo, Virna ha pensato bene di arrangiarlo per l’occasione.

   In effetti, non so se poter dire che il suono fosse quello composto all’origine, oppure se la selezione di Virna fosse talmente partecipe, che il senso sia stato evidenziato nella nuova interpretazione: indubbiamente personale, perché i fogli dello spartito volavano ad ogni alito di vento, ma la pianista sapeva quel che voleva proporre e non se ne è curata.

   Ma cosa vuol dire: ascoltare un brano musicale? La Musica è colore, è Forma, è Movimento, arrivando fino all’Assoluto. Quindi è stato portato un apporto, che ha condotto i presenti entro le Note scandite dalle dita (ed i piedi, che anche al pianoforte non bisogna mai trascurarli).

   Si erano studiate soluzioni, che non si sono potute realizzare appieno per problemi normali, che sorgono quando si vorrebbe arrivare a dar senso alla Novità. Però quel che era l’ intenzione che si voleva apportare, è stato evidente con una inaspettata combinazione, del cui ovvio risultato siamo rimasti tutti stupiti, perché nessuno se lo immaginava, eppur sembrava il modo più soave e delicato per ascoltar quella musica..

   Chi non conosce l’ambiente del Museo Calori cerchi di mettersi nella Situazione. Calcolate che il “sopraelevato” del palco non c’era neanche un poco; perché doveva essere completamente sullo stesso piano il discorso Interprete-Pubblico. Anche se, va be’, è un po’ retorico dire che il Pubblico è partecipe allo Spettacolo: basta che applaude.

   Si, è vero; ma state a sentire quel che ha trovato spunto d’inserire nella sua interpretazione al pianoforte Virna.

   Su un grande schermo sullo sfondo, appariva un’immagine. Niente di definito, colori e sagome, con forme che presentavano il senso della curva e della traiettoria. Con un piccolo apparecchio che riproduceva l’immagine che appariva in Sala, digitando si poteva creare qualsiasi movimento: perché colori e forme sono in Movimento. Ed allora, girando tra i presenti questa piccola tastiera collegata al disegno su Tela, si poteva cambiare l’immagine, nelle forme e nella disposizione, creando i segmenti che sembravano adeguati, in un contesto di curve che la Musica ispirava, comprese le rette che si inserivano nel discorso della Presenza e dell’Esistenza..

   Quindi, il suono dell’Arrangiamento che proponeva Virna, veniva mostrato nell’interpretazione nel modo che il Pubblico trovava spunto nella ricerca ascoltando, dato che veniva espressa la partecipazione con la tastiera.

   Non vi sembra Geniale? Tanto più che tutta la serata, compreso l’intervento di Paolo Crepet, era impostata su un Argomento: la Ricerca del Futuro nell’Attuale Società (anche se il titolo adesso io me lo sono inventato, chiedo scusa agli organizzatori). Per cui, il Senso ed il Messaggio assorbito da queste espressioni artistiche, non viene dichiarato, onde renderne assuefatti coloro che altrimenti non lo capirebbero. Per chi, invece, ha desiderio e spirito di percepire quel che è stato reso evidente, rappresenta l’Unione dell’Arte verso un Fine Assoluto, per cui non conta solo la Preparazione Intellettuale, ma è importante alimentarla anche con la propensione che ogni animo fa sgorgare verso la Comunità; che sappiamo che se arriva a Lotta, si distrugge, e basta; se l’unione produce ed edifica, attraverso tentativi e controversie, si arriva all’Elaborazione; che è la forma per dar spazio al Progresso.

   Grazie a chi ci rende evidente che l’Uomo nella lotta si distrugge, ma si esalta nell’Unione e nella Conoscenza.

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