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LO HUMOR PULITO DEI “LEGNANESI”

download (5)(riverflash) – “Sem nasù per patì…patèm…!” Fantastici, puliti, divertenti, dove non si ride sulla parolaccia, perchè non si pronuncia quasi mai, e quando c’è sembra proprio “scappare”. Li ho conosciuti 8 anni fà a Milano ed è stato subito amore. I “LEGNANESI” sono il cordone ombellicale frà “l’Avanspettacolo” degli anni 40/50 e i giorni nostri. I grandi Comici della storia come PETROLINI, TOTO’, PEPPINO DE FILIPPO’, ALDO FABRIZI, MACARIO, GOVI o NINO TARANTO, tanto per fare degli esempi, non avevano bisogno di altro se non di “apparire” in palcoscenico, che il pubblico già si scaldava! Già rideva ed applaudiva! Bastava mascherarsi da donna, per suscitare una ilarità generale!

Certo l’accostamento è arduo, ma i “Legnanesi” sanno far ridere senza bisogno di “sporcare” o “vituperare” il linguaggio. La loro comicità è quella tipica del Nord Lombardo, poca mimica facciale, quanto basta, ma grandi nella “botta e risposta”, veloce e tagliente, come ci hanno abituato tutti i comici milanesi, dai tempi del “DERBY” sino ad oggi. Potremmo definirla una comicità in “bianco e nero” (intesi come i colori del vecchio cinema).images (2)

Puliti, garbati, i “Legnanesi” sono una compagnia teatrale “dialettale”, formata da soli uomini, che recita commedie, appunto, in legnanese.  La compagnia è stata fondata da Felice Musazzi, l’8 dicembre 1949 (pensate un pò!), presso l’oratorio maschile del quartiere Legnarello a Legnano e proprio a questo deve gran parte del suo successo. Essendoci solo attori uomini e dovendo recitare anche ruoli femminili, si travestivano, proponendo così al loro pubblico figure satiriche della tipica donna lombarda; sono difatti da sempre l’esempio più celebre di teatro “en travesti” in Italia. Gli attori de I Legnanesi, in origine non erano attori professionisti, né avevano frequentato scuole di teatro, la loro diversa provenienza sociale, assieme a elementi di satira e autoironia del loro lavoro “vero”, aumentava la dose di comicità.

L’ambientazione tipica delle loro commedie è la “corte lombarda” cioè la vita di cortile. Tutto ruota intorno ai suoi protagonisti, i “Colombo”, famiglia composta da tre persone,Teresa (la donna di cortile interpretata da Felice Musazzi, ora da Antonio Provasio), Mabilia la figlia da sempre maggiorenne e “zitella” interpretata da Tony Barlocco, ora da Enrico Dalceri e Giovanni il marito, interpretato da Carletto Oldrini e successivamente da Luigi Campisi.images (4)

Nelle ultime stagioni teatrali altri personaggi si sono aggiunti come personaggi “fissi”: tra i quali spicca senza dubbio l’immancabile cugina Pineta (interpretata da Alberto Destrieri), la Chetta una delle donne del cortile e antagonista della Teresa (interpretata da Valerio Rondena), la Mistica zitella del cortile (interpretata da Giovanni Mercuri), la Carmela unica e inimitabile meridionale (interpretata da Maurizio Albè). Altri ruoli stabili sono il Sindaco (interpretato da Giordano Fenocchio), il Don Pietro (ruolo ricoperto da Danilo Parini). La Maria e la Esterina, sono i nomi delle donne del cortile (interpretate rispettivamente da Mauro Quercia e Mario Raimondi). Ma è la Teresa che spicca per importanza e comicità, frà i tre.

Nel panorama “Teatrale” lombardo, I Legnanesi, risultano essere il gruppo più importante, oltre che essere tra le principali e più conosciute compagnie dialettali d’Italia e d’Europa, portando in scena le storie, i costumi e le tradizioni lombarde. Infatti pur essendo in dialetto legnanese, l’idioma preponderante nelle loro commedie, le loro avventure risultano essere apprezzati, soprattutto in tempi recenti, anche nel centro-sud, poiché ultimamente cercano di recitare sempre più in un misto “italo-legnanese“, modernizzando i testi originali di Musazzi, inserendovi temi di attualità e politica nazionale. Come i  nostri “Padri Fondatori” della comicità malgrado l’accento a volte napoletano, genovese e romanesco, hanno saputo far ridere tutta l’Italia, anche questi “figli”,lombardi, stanno conquistando gli altri “fratelli” dello stivale.download (6)

Vi Suggeriamo, consigliamo, di vederli ed ascoltarli se vi capita, perchè sicuramente, almeno per noi “vecchietti”(ma non solo), troverete o meglio ri-troverete quella comicità di una volta: così leggera e pure così “incisiva”, capace (almeno lei) di unire, in un sorriso, questa nazione. A proposito “Sem nasù per patir…patem…!” ovvero “siamo nati per soffrire…allora soffriamo…!” Buon divertimento.

Andrea “lobo” Cesari-(AG-RF)-17-05.2013

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