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L’ITALIA HA IL RECORD MONDIALE DELLA PRESSIONE FISCALE: 53,2%

pressione-fiscale-effettivadi Stefano Celestri (AG.RF 30.07.2014) ore 18:52

(riverflash) – L’Italia ha il record mondiale della pressione fiscale con il 53,2% ma la UE chiede soldi agli italiani. Il governo Renzi si appresta a mettere nuove tasse, visto che a settembre gli italiani dovranno pagare la TASI, più cara della vituperata IMU, che continua sulle seconde case. Dal 1 agosto, inoltre, le rendite finanziare verranno tassate al 26%, mentre fino al 31 luglio il prelievo fiscale è del 20%. Ieri sera il sottosegretario alla presidenza del consiglio Del Rio non ha saputo rispondere alla domanda diretta di Mia Ceran su Rai Tre, in prima serata, sul perché della crescita della pressione fiscale. Del Rio ha parlato di snellimento dell’apparato statale, di sgravi alle famiglie, ma non ha spiegato perché la pressione fiscale è in aumento nonostante il record. Forse Del Rio non ha il coraggio di dichiarare che qualcuno continua a chiedere i soldi all’Italia. L’indagato “A” è la Bundesbank, ma il premier Renzi sorride ad Angela Merkel e insieme intonano un basta all’austerity che ha visto la crescita esponenziale degli euroscettici dove il governo non ha allungato 80 euro in alcune buste paga. Difficile smentire il feeling tra Italia e Germania.

Altro elemento discutibile è la convinzione vetero-comunista che tassando i ricchi si evitano disagi ai poveri. Niente è più falso perché l’Italia non è un Paese comunista dove il datore di lavoro è lo Stato. Anzi tende a ridimensionare fortemente il numero dei dipendenti statali e i privati sono i datori di lavoro. Quindi i ricchi fanno lavorare i poveri e pagano le loro prestazioni. Immaginate quanta gente lavora, per esempio, in un porto turistico. Sugli yacht ci sono i marinai, ci sono i rimorchiatori, i meccanici. Inoltre chi viaggia su uno yacht va a mangiare nei ristoranti, fa spese nelle boutique, si rifornisce di carburante. Facendo scappare yacht e proprietari con l’eccessiva tassazione, ne risentono quelli che vivono dell’economia di un porto. Lo stesso per i proprietari di cavalli che danno lavoro agli artieri, ai venditori di foraggio, ai fabbricanti di stivali. Tutta gente che perde il lavoro se il proprietario del cavallo, esasperato dalle tasse sul lusso, vende l’equino. Anche chi ha una seconda casa alimenta l’economia di piccoli centri, dove fanno la spesa, ma pagano salari a lavoratori domestici stagionali e giardinieri.

Sembra logico che per aiutare i poveri è necessario incoraggiare i benestanti a spendere, ma il governo Renzi pensa di risolvere i problemi colpendo i ricchi. Non si risolleva un’economia con 80 euro in tasca a chi le deve restituire in tasse come la TASI sull’unica casa comprata con difficoltà quando lo sciagurato “Equo Canone” ha fatto sparire gli appartamenti dal mercato.

Senza crescita economica i problemi si acuiscono e potrebbe esserci bisogno di una manovra fiscale ad ottobre. Il governo non vuole alimentare voci che scoraggino la ripresina dei consumi. Accanto al governo spingono le tv e i giornali di regime, ma le tasse crescono e sono arrivate al record mondiale.

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