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LETTA È PREOCCUPATO: A PALAZZO MADAMA LA MAGGIORANZA È DI SOLI 7 SENATORI

di Stefano Celestri  (AG.RF  29.12.2013) (ore 11,50)

(riverflash) – Maggioranza a rischio in Senato per il Governo di Enrico Letta. Solo 7 senatori tengono in piedi l’esecutivo e ciò non è di per se troppo preoccupante, dal momento che Romano Prodi è andato avanti 18 mesi con solo 2 senatori di vantaggio sulla minoranza per scivolare con il dissenso dei veterocomunisti Turigliatto e Rossi. Il colpo finale dal salto della staccionata di Clemente Mastella a un governo non in grado di legiferare e che, forse, ha truccato i conti per entrare in Europa.

Una maggioranza risicata, sostenuta dai senatori a vita nominati tutti a sinistra da Giorgio Napolitano, il tutor di Enrico Letta. Fare quadrato perché non crolli e si dissolva l’attuale sistema, tenuto in piedi da un livello vergognoso di tasse. Il consumo interno degli italiani è precipitato, il Bel Paese non è più un mercato appetibile all’estero. A minare la maggioranza tanti momenti oscuri, come gli affitti d’oro a Scarpellini, le mancate elargizioni statali a comuni e regioni che boicottano il gioco d’azzardo legale, il sostegno a Sorgenia di Di Benedetti, a cui fa riferimento la Manzoni, compagnia di raccolta pubblicitaria tutelata con la web-tax. Sono segni di riconoscenza pagati a chi ha sostenuto faraoniche campagne elettorali, rivelatesi inutili per vincere le elezioni politiche. Come se non bastasse, Saccomanni, ministro dell’Economia, non vuole rinunciare all’IMU, che cambia nome e diventa più esosa anche se il vicepremier Alfano si è sempre vantato di averla abolita. Poi ci sono i sindaci, a maggioranza di sinistra, che vogliono mantenere l’attuale welfare anche se non ci sono i soldi per pagare gli stipendi e le merendine degli scolari.

All’interno della maggioranza venti di dissenso da parte di Matteo Renzi, nuovo segretario del PD, che recrimina per i troppi errori nella Legge di Stabilità, nel Salva Roma e nel Milleproroghe.

Per le strade i cittadini comuni vedono Enrico Letta come il fumo negli occhi, tutti scontenti dei disagi provocati da un’esagerata pressione fiscale. Non ci riferiamo al Popolo dei Forconi, svilito a Roma dalla prepotenza di Casa Pound che ha fatto scappare i non violenti, ma a chi deve chiudere l’attività, a chi è costretto ad emigrare, a chi non può riscaldarsi nella propria casa, a chi per mangiare va alle mense per i poveri.

Enrico Letta deve fare attenzione in Senato, dove quelli del M5S controllano le uscite dall’aula degli esponenti della maggioranza per bocciare leggi ed emendamenti. A un mese dall’uscita di Berlusconi il governo è a rischio bocciatura. Se i senatori di Forza Italia fossero più presenti a Roma, le bocciature sarebbero all’ordine del giorno. Non sono premesse eccellenti per il 2014 che sta per iniziare.

 

letta tra le mani

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