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L’ESEMPIO DELLA GRECIA

“riverflash” – Oggi la Grecia ha fatto un passo importantissimo: ha drasticamente ridotto il numero dei dipendenti statali.

Il governo Greco si è reso conto che tutti quegli impiegati statali non servono e che quindi, per risanare il bilancio pubblico, se ne può fare a meno: 15.000 entro il 2014, di cui 4.000 già entro quest’anno.

I tagli riguarderanno, progressivamente, i dipendenti sanzionati per corruzione o incompetenza, i prepensionati volontari e i dipendenti di agenzie o uffici pubblici soppressi.

E in Italia, a che punto siamo? Quanti sono i nostri dipendenti pubblici? Servono proprio tutti?

Chi, come me ha girato per lavoro i nostri ministeri qui a Roma, può tranquillamente rispondere: sono troppi, generano caos ed entropia e, come recita un vecchio adagio: “gli ultimi ad entrare salutano per le scale i primi ad uscire”.

Quante volte, a seguito di un appuntamento preso con qualche dirigente di Direzione Generale di un ministero qualsiasi, mi sono sentito dire la solita frase “..non è in stanza..”. Il computer è acceso, il soprabito sull’attaccapanni, ma il ministeriale non è in ufficio. Uscendo dalla porta di quell’ufficio al mattino, dopo le 9, si sente un fragoroso vociare proveniente da corridoi lontani, ci si mette sulle tracce delle voci e, alla fine, dell’odore di caffè …. Si arriva al bar del ministero, dove sono tutti e, il nostro dirigente, vedendoci arrivare, ci offre sorridendo una buona tazza di caffè, conscio del suo soverchiante potere contrattuale. Già, perché si va a trovare il ministeriale? Per cercare di fare qualche gara d’appalto, per chiedere istruzioni, e così via.

Certamente fra i nostri dipendenti pubblici ce ne sono molti che lavorano, ma penso che la stragrande maggioranza sia inutile. Il personale addetto ai nostri ministeri si basa su “Tabelle Ordinative Organiche”, fatte tanti anni fa, per legge, e quindi non modificabili. Ci si sente quasi sempre dire: “siamo sotto organico”, nel senso che il personale impiegato è inferiore a quello previsto dalle tabelle ordinative organiche, ma non si va mai a vedere se quelle tabelle sono adatte al lavoro da effettuare veramente.

Quando le imprese private hanno problemi economici, si fa un accurato esame delle voci di spesa e si tagliano quelle in cui c’è eccesso o ridondanza: chi fa questo per le istituzioni pubbliche?

Non esiste un Ente o un Ministero che vigila sull’Organigramma degli enti Pubblici e Statali.

E qui ho parlato solo di ministeri, ma poi ci sono le regioni, le province, i comuni, le forze armate, la guardia di finanza, la forestale, la polizia, i carabinieri: chi ci assicura che l’organico di tutti quanti è quello giusto ed indispensabile?

Non penso proprio che sia così: bene, quello della Grecia è un importante anticipo di quello che succederà presto anche da noi in Italia: se si deve risparmiare, si deve iniziare da dove le spese sono comprimibili. Si, ma come fare? Molti diranno che non si può lasciare a casa così tanta gente senza provocare tumulti o movimenti di piazza, ma, la soluzione c’è: basta lasciarli a casa con l’80% dello stipendio, in questo modo si inizia a risparmiare il 20% degli stipendi della metà degli statali, oltre alle spese di riscaldamento, dei telefoni, dei computer, delle fotocopiatrici, degli arredi d’ufficio, alla fine, quelli che non servono non si rimpiazzano e il risparmio è garantito. Chi non accetterebbe di starsene a casa senza fare nulla con l’ottanta percento dello stipendio?

AG.RF. (CP) 30.04.2013

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