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LEGGE ELETTORALE: IL SISTEMA TEDESCO UNISCE PD E M5S. RENZI: SOGLIA AL 5% MA ALFANO NON CI STA

PRIMA SEDUTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

AG.RF.(redazione).30.05.2017

“riverflash” – Sistema elettorale alla tedesca. Si va verso questa direzione e questa, sarà una settimana decisiva e il testo dovrebbe arrivare in aula il prossimo 5 giugno: “Se altri fanno sul serio, si fa presto”, ha commentato Beppe Grillo, mentre non c’è nessun accordo con i centristi di Alfano. E’ stato questo dunque, il bilancio della prima giornata di incontri tra i vertici dei partiti. I primi ad incontrare il Pd, sono stati i 5Stelle che hanno consegnato la loro proposta di legge elettorale (sistema tedesco), così com’era stata votata dagli iscritti del Movimento 5Stelle: “Abbiamo consegnato la nostra proposta con l’obiettivo di evitare che i partiti partoriscano l’ennesima legge incostituzionale, dopo il Porcellum e l’Italicum e per questo chiediamo a tutte le altre forze di assumersi le loro responsabilità davanti ai cittadini. Se lo faranno seriamente, in breve tempo, potremo finalmente dare al paese, dopo quasi dodici anni, una legge elettorale rispettosa della Costituzione”. Nessun commento invece dal Pd, che si è limitato a commentare “tutto bene”, in merito all’incontro. Ha parlato invece, Matteo Renzi: “La legge elettorale della Germania non è la mia preferita, anzi, tuttavia in queste ore molti partiti tra quelli che hanno sostenuto il no al referendum la stanno indicando come proposta al Paese. Il Pd non ha i numeri da solo, ma se dobbiamo andare sul modello tedesco che sia tedesco anche nella soglia di sbarramento al 5% (così da limitare il numero dei partitini in Parlamento). E che ci siano i nomi sulla scheda: voglio sapere almeno il nome e il cognome di chi voto”. Ma è proprio la soglia del 5% ad allontanare Pd e centristi. Il punto di partenza è il testo base presentato in commissione Affari costituzionali della Camera, il cosiddetto Rosatellum, un sistema per metà proporzionale e per metà maggioritario. Ma il punto di arrivo è il “Tedescum”, un sistema misto (50 per cento collegi uninominali e 50 per cento circoscrizioni con il proporzionale) che però produce un effetto proporzionale e ha una soglia di sbarramento del 5 per cento e se si riuscisse a trovare un accordo sul tedesco, il testo base del Rosatellum verrà emendato in quella direzione. Il 5 giugno il testo dovrebbe approdare in aula alla Camera, con un’intesa che supera l’80% e lascia fuori di fatto solo la sinistra. I più ottimisti scommettono su un’approvazione a Montecitorio addirittura prima delle amministrative dell’11 giugno. In vista dell’accelerazione finale verso il voto anticipato che potrebbe essere stabilito per il 24 settembre, come proposto dai Democratici, o addirittura il 10 come vorrebbe Beppe Grillo, due giorni dopo il decimo anniversario del V-Day e prima del 15 settembre, giorno in cui scattano le pensioni privilegiate di parlamentari.

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