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LE TELEVISIONI STATALI EUROPEE FRA TAGLI DEI COSTI E LICENZIAMENTI

(riverflash) – La situazione drammatica della Radio e Televisione Nazionale Greca e le misure adottate dai governi stanno evidenziando la difficile situazione dei mezzi di comunicazione in Europa certamente con influenza diretta sulla stampa sportiva.
I network e le stazioni televisive in diversi paesi europei sono costretti a drastici tagli per fronteggiare la crisi economica e per prendere parte a miglioramenti economici. La Grecia che ha chiuso la radio e la televisione pubblica sono il caso estremo.
Ciononostante in Spagna il governo, impegnato in uno sforzo senza precedenti per mantenere l’ampio organico, ha avuto un calo di 204 millioni di Euro dei fondi stanziati per la Radio e la Televisione. (RTVE) rispetto all’anno precedente. Il taglio dei costi è riferito alla somma stanziata direttamente che per la RTVE è variata dai 535 millioni di Euro del 2011 ai 331 millioni del 2012. Dopo quest’annuncio, l’emittente spagnola, nell’estate del 2012, è stata abbandonata da alcuni tra i volti più noti, creando un atmosfera di incertezza tra i giornalisti..
In Portogallo, alle prese con seri problemi finanziari, il governo di centro destra ha comunicato che vuole in parte privatizzare le emittenti pubbliche. Il progetto che non è ancora stato presentato formalmente, includerebbe la vendita di una dei due canali pubblici, ma è stata veramente predisposta. Ad agosto l’ufficio amministrativo della televisione pubblica Portoghese (RTP) ha scioperato in merito al modello di privatizzazione proposto. La polemica ebbe inizio nuovamente quando un gruppo di emittenti di proprietà Angolese mostrarono interesse. Poi a gennaio il governo comunicò di voler rimandare a tempo indeterminato la privatizzazione e il piano di sviluppo per ridurre i costi dall’emittente pubblico. Il governo non ha confermato le notizie pubblicate sui quotidiani che il progetto avrebbe previsto il licenziamento di 620 persone nel 2013 e 2014. Un risparmio di un quarto del salario dei dipendenti.
In Italia la Rai ha addottato un piano di risanamento, che prende in considerazione la crisi, che tiene conto gli introiti dalla pubblicità. La Rai attualmente sta dialogando coi sindacati per mettere in atto un prepensionamento, che dovrebbe riguardare 600 impiegati in tutte le aree.
In Francia, la televisione francese ha avuto un calo di aiuti di 85 millioni di Euro nel 2013 (a quota 2.45 billioni), in linea con un calo delle entrate pubblicitarie. Lo Stato ha comunicato un ulteriori taglio al budget del 2% nei prossimi tre anni. A causa di questa situazione, la televisione francese si è impegnata in una cura di austerità comunicando variazioni ai programmi.
In Inghilterra, la BBC il più grande gruppo audiovisivo del mondo che impiega circa 22.000 dipendenti, con 8 televisioni nazionali e 54 radio, vuole licenziare 2.000 dipendenti per risparmiare il 20% del budget, entro il 2017 Obiettivo una riduzione delle spese annuali di circa 670 millioni di sterline (786 millioni di euro). I tagli sono la conseguenza diretta del congelamento di sei anni di sovvenzioni determinate dal governo inglese nel 2010. Ci sono stati molti scioperi recentemente alla BBC.
In Germania, dove il finanziamento pubblico del settore audiovisivo è basato sul budget dello stato e pochissimo sulle entrate della pubblicità, le emittenti pubbliche ARD e ZDF sono stati invitati a tagliare i costi per evitare un aumento nei sussidi pubblici. ZDF deve per esempio risparmiare 75 millioni di euro entro il 2016 (da un budget totale di oltre 2 billioni di euro all’anno). Il network internazionale Deutsche Welle (radio e televisione), finanziata direttamente dallo stato deve fare tagli al budget, ed ancora più importante deve accorpare più dipartimenti. I tagli sono iniziati nel 2011.
In Irlanda, l’RTE ha dato la colpa alle misure introdotte dal governo, tagliando il budget del 2010, per il deterioramento della sua posizione finaziaria dopo che l’emittente statale aveva comunicato un deficit netto di quasi 16.8 mmilioni di sterline l’anno scorso. Le crescenti perdite nel 2011, paragonate a un deficit di appena 4.7 milioni dell’anno prima, crebbero nonostante RTE avesse ulteriormente abbassato i costi operativi di 7.1 milioni l’anno scorso. Nel complesso l’insieme delle entrate dalla pubblicità e dalle licenze televisive è scesa del 5,6% e le entrate commerciali sono scese di 8.4milioni e i guadagni pubblicitari al RTE sono ora calati del 32% dal picco nel 2007. La rete RTE ha detto di aver bisogno di ulteriori risanamenti per poter operare su basi sostenibili.
L’11 marzo 2013 il Senato della Romania (la più alta camera del Parlamento) ha approvato la legge sul Decreto d’Emergenza del Governo sulla salvaguardia del servizio pubblico televisivo. Il Decreto d’emergenza fu approvato dal governo della Romania il 27 giugno 2012 in seguito a diversi problemi finanziari alla televisione pubblica romena. I debiti della TVR superavano i 134 milioni di euro. Il governo introdusse il decreto nel rispetto dei valori democratici del servizio pubblico televisivo e nell’interesse per garantire al pubblico di ricevere informazioni. Secondo il decreto d’emergenza, il consiglio d’amministrazione della TVR doveva stanziare un piano di risamento contenente le procedure per risanare l’emittente compresi i suoi lavoratori. Durante lo svolgimento del piano d’emergenza almeno 700 dipendenti sui 3150 e due dei canali della TVR (TVR cultura e TVR informazione) furono chiusi e la loro produzione du inglobata nei canali della TVR.
Gli esempi sono numerosi, su come siano critiche le situazioni in tutti i paesi europei e anche altrove. Ora molte Radio e TV nazionali di svariati paesi (La corporazione dell’emittente Canadese sta tagliando 650 posti – compresi i 475 quest’anno – e inizierà a trasmettere annunci su Radio CBC sulla scia di una riduzione di 115 millioni dei fondi annuali dal governo federale. Durante un assemblea con gli impiegati di Radio Canada CBC, i managers hanno esposto il loro progetto per la gestione della riduzione del 10% nell’annuale sovvenzione di 1 billione di contribuenti. I tagli inizieranno quest’anno con una riduzione di 27.8 millioni nelle spese del governo della CBC e aumenteranno a 69.6 millioni nel 2013/14, e raggiungeranno finalmente il risparmio di 115 millioni entro il 2014/15).
In questa situazione, una domanda: quale sarà il futuro degli emittenti pubblici?
La Commissione Europea ha comunicato di aver “preso nota” della decisione del Governo Greco di chiudere la Radio e la televisione pubblica ERT, insistendo al tempo stesso sul ruolo indispensabile che le emittenti pubbliche giocano in una democrazia.
Tra le parole e la realtà, tuttavia, vi è una grossa distanza.

Il Principe HRH Feisal Al Hussein e la Principessa Sarah Al-Feisal hanno partecipato a un seminario, che ha riunito 400 persone al Quartier Generale delle ONU. La riunione, durata due giorni, ha discusso l’integrazione e l’instradamento dello sport per lo sviluppo e la pace, la cultura della pace attraverso lo sport, sport e inclusioni sociali, sport e strategie di sviluppo sociale e come capitalizzare nelle partnerships e nel networking, tutte legate al contributo che lo sport da agli “Obiettivi del Millennio”. Ma qual’è la collocazione dei Media? In questa prospettiva dovrebbero essere compresi tutti i media (radio, tv, stampa, multimedia, internet) come importanti compagni nel trasmettere messaggi. Vista da questa prosettiva, il ruolo delle radio e televisioni nazionali, è in questo senso può essere davvero grande.

 

di Consolata Chiantelassa  (AG.RF  21.06.2013)

 

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