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LE QUATTRO STAGIONI DI VIVALDI AL NARNIA FESTIVAL

di Francesco Angellotti (AG.RF 24.07.2018)

(riverflash) – Continua il Narnia Festival con proposte eccezionali; sono in cartellone concerti che hanno scandito la Storia della Musica, ma la manifestazione abbraccia tutto l’ambiente Culturale; oltre che allargando il discorso musicale, vien resa Gloria ad altri campi, come già detto all’esordio della manifestazione con l’esposizione dei sempre presenti quadri contemporanei e tante altre manifestazioni culturali, che affondano le radici nella Verde Umbria, che il cuore di Cristiana Pegoraro, natìa di Narni ma radicata USA, mai trascurerà.

   Già l’inizio della serata è avvenuta con una sorpresa. Perché ha esordito una musica del presente maestro Giovanni Claudio Traversi, di cui è stata presentata la “prima” del suo componimento in Musica.

   L’autore (tutto intero è troppo lungo, con 2 nomi) è rimasto molto colpito dalla storia di Maryla Jonas, nata nel 1911, che crescendo non ha sentito l’aspirazione di realizzarsi come Donna, Madre, creatrice di una Famiglia… ha dato spazio solo alla sua passione, al Piano Forte. Il problema è avvenuto quando, ventenne, è arrivato Adolf ad imporre le leggi razziali: uno di quelle tante manovre portate avanti da ideologie assurde, con alla base ragioni economiche. Maryla, che era ebrea, è stata subito ingabbiata dagli SS, con tutta la famiglia. Camera a gas per tutti, ma la pianista ha incontrato un Dirigente SS che l’ha riconosciuta e, rimasto affascinato dalla sua Arte, l’ha graziata; comportando la sua fuga nelle Americhe. L’esperienza, con tutti i parenti uccisi, è stata traumatica per Maryla, che facendo un sacco di soldi in America con la sua Musica, li ha impiegati tutti per porre soccorso alle famiglie ebree in difficoltà, colpite dalle traversie razziali di un regime che affondava le Radici nel Dispotismo, che ha portato ad una disfatta tremenda.

   Si percepiva, dalla musica dell’Opera per Pianoforte ed Orchestra d’Archi, che riportava la sofferenza della vittima d’origine polacca che è riuscita a scamparsela, l’angoscia della sua anima; con un inizio per Archi che gettava la premessa, interveniva il Piano Forte a travolgere il sentimento degli ascoltatori, che partecipavano così al dramma di Maryla; che, nonostante il dramma incorso, ha lanciato con disperazione un anelito, per salvare quel che non era stato distrutto, e per lanciare un Grido per far splendere la Vita.

   Molto trascinante questo pezzo, che prendeva spunto dalla Mazurka polacca, dato che l’origine della protagonista ha ispirato la Storia Musicata; ed è importante come il maestro Traversi sia riuscito a trasmettere con la Musica un particolare della Storia così importante.

   Quindi, dopo questa introduzione che non aveva la funzione di “spalla”, ma è stata partecipata da tutti in modo  accorato, Cristiana Pegoraro, l’Orchestra d’Archi Rome Chamber Ensemble ed il direttore Lorenzo Porzio, hanno fatto ascoltare quel che presentava la locandina: “le Quattro Stagioni”. Tutti in attesa, ma le Quattro Stagioni non era un concerto per violino ed Orchestra? Certo, ma il Genio di Cristiana ha trascritto l’Opera per pianoforte e Orchestra d’Archi. Senza tante frivolezze, per rielaborare una Musica che non ha Tempo, col risultato di sbrodolare solo una pecionata; invece è stato mantenuto il Motivo aderente a quanto trasmesso da Vivaldi, e qui entra il Genio di Cristiana, perchè ha saputo interpretare perfettamente una Composizione così ricca ed appassionante.

   All’inizio di ogni stagione, che erano suddivisi in 3 tempi ognuna, il maestro Porzio trasmetteva le impressioni da cogliere e spiegava quel che la Musica raccontava, dato che era stata composta sull’ispirazione di immagini che raccontavano la vita che ha trasmesso emozioni durante il trascorrer dell’anno.

   Inizia la Primavera: i campi, i fiori, la semina, l’allegria, Anche se bisogna sempre tener presente che ogni situazione ha i suoi risvolti, spesso contrastanti. Poi lestate: comincia lentissima, afflosciata dall’afa e dal clima pesante; ma poi si esalta in tutte quelle manifestazioni allegre e scherzose che son belle e riempiono il cuore, che si partecipano in Estate. Arriva l’Autunna, ed il senso musicale del Grande Vivaldi anticipa quel che esploderà secoli dopo nell’Opera di Debussy, e prenderà forma nell’Impressionismo (che è stata una corrente bellissima ed importantissima sorta in Francia, ove hanno composto i massimi interpreti). Quindi si trovano nella Musica le Feste Contadine, per la mietitura, la vendemmia, la raccolta delle Ulive, passaggi agresti interpretati come una Gioia, perchè rappresenta la Riuscita di un anno di Lavoro. Infine l’Inverno: Lo scuro in cielo porta pioggia, che viene suonato dai violini solo col “pizzicato”, per far ascoltare la continuità delle gocce che cadono sul bagnato. Ma in un contesto così raccolto, prende vita, nella tenerezza, quel che si esprime davanti ad un focolare, la Pace e l’Affetto nella Famiglia che si ritrova Unita, in un momento intimo d’Amore.

   L’interpretazione è stata appassionante, tutto il pubblico si è commosso nell’assimilare le varie emozioni, che in queste occasioni scopriamo come pascolano dentro di noi.

   L’Umore che si avvertiva nel Pubblico era sottilissimo ma veemente; tutti sembrava volessero entrare nelle Note, suonate con tanta dolcezza e tanta foga. L’umore ha portato all’ applauso che non finiva più, perchè nessuno voleva andar via. L’entusiasmo sarà stato certo un dato che gli esecutori speravano; infatti, in occasione dell’anniversario dei 150 anni della morte di Giacomo Rossini (in Francia, vicino Parigi), è stata suonata l’Overture de “L’Italiana ad Algeri”, una dei brani più significativi dell’Autore, che la musica degli archi ha portato il Piano Forte di Cristiana a far sognare tutti i presenti, che alle note così armoniose e coinvolgenti, lanciate con passione e maestria, son volati oltre i Confini, e la Carica Interiore è apparsa senza limiti di Tempo e Spazio.

   L’umore era giusto per effettuare la premiazione che era stata preparata, anche se tenuta come “sorpresa”. Sono stati chiamati sul Palco 2 grandi Giornalisti, che hanno avuto un ruolo determinante nell’ Informazione. Premio a Maril Lucrezi, che per il TG 1 ha riportato le situazioni che sono avvenute nelle Terre in cui il Dramma è costume abituale. La giornalista ha comunicato la sua difficoltà a mantenere la calma professionale, con la quale bisogna riportare correttamente i Fatti accaduti, e l’emotività personale, che viene sconvolta quando si assiste a  circostanze di sofferenza sconvolgenti (che capitano sempre a donne e bambini; noi, poveri omuncoli di non più tenera età, siam solo colpevoli perchè i soprusi li creiamo). L’impegno di Marilù lo abbiamo apprezzato ogni sera che abbiamo assistito al TG1, e sappiamo quanto sia difficile ed importante riportare l’Informazione in situazioni Pericolose, ed abbiamo partecipato tutti alla Forza Emotiva che la brava giornalista ha dovuto cercare nel suo intimo.

   Altri argomenti tratta professionalmente Mario Franzelli, giornalista sportivo, che ha anche fatto un’intervista al maestro impegnato nell’occasione, Lorenzo Porzio, in occasione della vittoria dell’ atleta-musicista ai Mondiali di Canottaggio (e qui mi scuso, perchè già avevo dello in altro recente articolo che il maestro aveva vinto l’Oro alle Olimpiadi, mentre in quest’occasione è stato solo (solo?) medaglia di bronzo; il 1° posto è arrivato ai Mondiali: se non è zuppa è pan bagnato: ammirazione anche ad uno Sportivo !

   A questo punto, tutti a casa? E come può essere? Così emozionati, non si può finir sul più bello!

   Allora, calcolato che il Festival si concluderà il 29 luglio con una fiaba musicale basata sull’Opera di Rossini “Il Barbiere di Siviglia”, avendo quindi già preparato l’esecuzione, è stato proposta l’Overture, appunto del “Barbiere di Siviglia”, per ricordare che personaggi come Gioacchino Rossini, di cui come detto sopra ricorre il 150° anniversario della morte, non moriranno mai (bis in idem voluto), perchè quel che hanno composto, è qualcosa che non diventerà mai Vecchio: Ah, a quei tempi così facevano. Rossini ha avuto una vita ricca che si è saputo adeguare al suo istinto ed al suo piacere (come raccontato poco fa); ed in questo è stato Immenso nel comporre uno dei 4 principi di Vita che sono fattori essenziali ed imprescindibili: La Musica (chi volesse sapere degli altri 3, recuperasse il mio articolo; ma sono circostanze che possono essere intuite).

   Però, a questo punto, Basta. E’ stata una serata ricchissima; si era venuti ad ascoltare una rappresentazione musicale, ne sono state suonate quattro; inoltre la premiazione a 2 personaggi chiave dell’Informazione attuale, che hanno raccontato le loro esperienze; inoltre le presentazioni eloquenti del maestro Porzio, il sorriso accogliente di Cristiana Pegoraro, che non potremo mai decantar abbastanza nella sua leggerezza e armoniosità nel tasteggiare sul pianoforte, ma a cui andrebbero rivolti anche vivissimi complimenti per aver organizzato un Festival (alla 7° edizione) che arricchisce il Patrimonio Culturale sempre più ampiamente, non limitando il suo discorso al Piano Forte, o al limite alla Musica; ma allargandolo a tutta la Cultura. E questo spirito che Cristiana presenta con tutta la sua Bellezza, la rende ammirevole; e ci rende Fieri che le sue radici Umbre son talmente radicate, da non scordarsi della sua Terra, dove porta sempre lo Splendore che riesce a farsi riconoscere in tutto il Mondo: anche per la sua partecipazione ad Associazioni Umanitarie, che fan capire molto della personalità di questa Grande Artista.

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