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LE PREOCCUPAZIONI DEI POLITICI E IL TACCHINO DI NATALE

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AG.RF.(Claudio Peretti).22.09.2015

 Riverflash” – In pratica non tengo conto della limitata capacità del bicchiere, perché non mi pongo il problema, e mi focalizzo sulle gocce che cadono dentro, cosa su cui baso la mia “esperienza”. Poi, ad un certo punto, l’acqua straripa dal bicchiere, causando la così detta “catastrofe”. Così avvengono i terremoti: le placche continentali spingono una sull’altra generando tensioni e, a un certo punto, la crosta terrestre non è più in grado di resistere a tale tensione per cui c’è la crisi, ossia il terremoto. La lista di tali fenomeni si può allungare a dismisura, anche le valanghe e le frane accadono in questo modo. C’è poi la guerra, che, in ambito sociale, avviene nello stesso modo: i popoli ed i governanti cominciano ad avere tensioni con altri popoli, magari fino a ieri alleati, iniziano a farsi dispetti, magari dal punto di vista economico, poi ritirano gli ambasciatori e così via. Anche la Repubblica di Venezia ha prosperato fino alla scoperta dell’America, poi è declinata in brevissimo tempo, Ad un certo punto, senza che nessuno lo abbia previsto, ci si ritrova poveri, morti, oppure in guerra. Tutto nasce dal fatto che tutti: governanti, professori universitari ed, economisti si basano, per le loro previsioni, su fatti statistici o, comunque, sull’esperienza del loro passato (al massimo della durata una vita!).

Un po’ come dice l’epistemologo Nassim Nicholas Taleb nel suo saggio: “il cigno nero”. L’esempio più tipico di tale teoria è la storia del tacchino di Natale, che, durante tutto l’anno in cui viene ingrassato, pensa che la razza umana che tanto lo coccola e lo nutre bene, sia la sua migliore alleata….. fino ad arrivare alla vigilia…….

In pratica, quindi, tutte le teorie dei nostri governanti, in base alle quali prendono le decisioni per governarci, si basano sulla passata esperienza e su dati statistici.

Molte volte, nella storia, si sono verificati fenomeni simili all’attuale migrazione di massa dai paesi più poveri, ma allora gli umani erano meno buonisti e meno moralisti, forse perché meno influenzati dai mass media, per cui le invasioni venivano combattute e si cercava di respingere gli invasori. Oggi no, oggi li chiamiamo “migranti” e li lasciamo venire, anzi, li andiamo addirittura a prendere, dando al mondo via TV ed internet il messaggio: “venite tutti qui, vi coccoleremo, vi manterremo in albergo senza fare nulla”. E’ ovvio che, con un simile messaggio inviato costantemente e ripetutamene via etere, tutti i poveracci, anche quelli che non ci pensavano affatto, si mettano in viaggio per il paese della cuccagna.

Dove porterà tutto questo? Nessuno lo sa, nessuno lo può immaginare, tutta la nostra esperienza non ha mai avuto a che fare con un fenomeno simile e non può fare nessuna previsione. Quanto siamo lontani dall’esondazione del bicchiere? Quanto siamo lontani dalla scossa di terremoto sociale? In quanto tacchini, che non sanno leggere il calendario, quanti giorni mancano alla vigilia di Natale? Il futuro è assolutamente ignoto ed imprevedibile, ma proprio per questo porterà ad una catastrofe.

E in tutto questo i nostri governanti e politici che fanno? Si preoccupano della legge sul Senato, della legge dei matrimoni fra gente dello stesso sesso, si preoccupano della nuova legge sulla scuola e non fanno nulla, assolutamente nulla per il controllo dell’immigrazione clandestina.

Un po’ come dire che sentendo che la nave sta affondando, mi preoccupo dell’orologio, che non è impermeabile!

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