Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

LE MAGIE CON LA MAGLIA DELLA LAZIO DI ARRIGO DOLSO IN UNA ROMA CHE ANCORA SOGNAVA

(riverflash) – Quando conoscemmo Arrigo Dolso al Piper Club, non pensavamo che quel biondo friulano, giocatore della Lazio a cavallo degli anni 60 e 70, estroso, controverso e campione in divenire, sarebbe diventato nostro idolo, soprattutto da noi imitato nelle interminabili partite del giardinetto sotto casa in una Roma che viveva il riflusso del 68 francese ma anche della dolce vita rinnovata poi definita “swinging Rome”, del Titan Club, dei Beatles, dei primi Pink Floyd e dei Playboy, che, come giovani leoni, cominciavano a pullulare nei salotti eleganti e da Canova a Piazza del Popolo.

Arrigo Dolso era un misto tra Mario Corso e Gigi Meroni, con una classe unica e cristallina, si divertiva con i suoi tunnel a ridicolizzare gli avversari di turno. Alla maniera di Sivori trasformava il gioco del calcio in arte.vSegnava poco, però il gol che fece alla Roma in un derby lo fece entrare nella storia della prima squadra della Capitale. Noi c’eravamo, bagnati fino alle ossa da quella pioggerellina romana che tanto piaceva alle coppiette che, tenendosi “a spicchio d’aglio”, camminavano avvinghiate nei lungotevere secolari.

Dolso non amava allenarsi, quello che voleva era tastare la palla, come quei giocolieri brasiliani del Santos di Pelé. Erano i vari Abel, Edu’, Clodoaldo, etc.etc.

Dolso amava le donne e la musica, molto spesso, uscendo all’alba da qualche “noche de rumba” andava al Gianicolo a vedere sorgere il sole, come il personaggio di Orfeo del famoso film di Barreto ambientato in una favelas di Rio de Janeiro. Amico di modelle, di attrici, di prostitute interpretava il calcio come i poeti ed i pittori interpretavano le muse. Era la danza degli eletti, degli amanti, dei pellegrini dei sentieri del cuore. Se Arrigo Dolso apparisse adesso,lo pagherebbero a peso d’oro come Neymar o Radamel Falcao.

Purtroppo il calcio italiano è mediocre,privo di talenti autentici,dove brilla un Giaccherini, buono senza dubbio, però non all’altezza dei campioni del nostro passato che facevano del tratto con il pallone una filosofia di vita. Così era Dolso, genio e sregolatezza però quanta magia, quanto misticismo…un genio.

Oggi vive a Portoferraio in un ritiro marino, non dorato, sicuramente tranquillo dove ancora sogna,in quelle notti di luna piena, una magia con il suo divino piede sinistro.Un mancino che sempre rimarra’ nei nostri ricordi.

 

di Corrado Gelardini (AG.RF  10.07.2013)

Dolso_Lazio_70-71Dolsobusto_Lazio_70-71

 

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*