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LAS VEGAS: STRAGE AL CONCERTO COUNTRY: 59 MORTI E 500 FERITI

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AG.RF.(redazione).03.10.2010

“riverflash” – Strage al concerto country a Las Vegas: 59 persone che assistevano allo spettacolo sono morte e più di 500 sono rimaste ferite. L’autore della strage che subito dopo si è suicidato, è un pensionato di 64 anni, Stephen Paddock: aveva con sé  23 armi e un composto chimico per esplosivo. I colpi sono stati esplosi dal Mandalay Bay Hotel, dove si trovava alloggiato. Il fratello l’ha descritto come una persona “normale” e la famiglia non avrebbe mai immaginato che fosse capace di una simile azione. L’Isis ha rivendicato l’attacco, affermando di averlo fidelizzato, ma gli investigatori negano i contatti. La strage è avvenuta dunque nella città per eccellenza dei giovani e dei divertimenti e in quel momento, 40mila persone erano presenti al concerto del gruppo “Route che stava partecipando all’ Harvest Festival, la rassegna di musica country. Gli spari sono partiti dalle finestre Le raffiche sono partite dalle finestre del 32esimo piano del Mandaly Bay Hotel, l’ottavo albergo più grande del mondo, con oltre tremila camere, 24 ascensori, un casinò di oltre 12 mila metri quadrati. Ma chi era Stephen Paddok? Un milionario americano che aveva fatto fortuna nel settore immobiliare. Egli dunque, dopo aver effettuato la strage, ha rivolto l’arma contro di sé e si è suicidato, prima dell’arrivo della polizia. Era considerato come un pensionato tranquillo e benestante, che amava il casinò: tuttavia non proveniva da una famiglia propriamente tranquilla, visto che il padre aveva avuto una vita burrascosa: era un rapinatore di banche ed era anche stato nella liste dei più ricercati dall’Fbi, dopo essere fuggito dal carcere (dove doveva scontare 20 anni), in Texas. strage-a-las-vegasSi tratta della strage americana più grave dopo quella delle torri gemelle. “È stato un atto di pura malvagità” – ha dichiarato il presidente Usa, Donald Trump, ordinando subito dopo, che venissero issate le bandiere a mezza asta e non facendo alcun riferimento ad eventuali legami terroristici. E spunta di nuovo la polemica sulle armi, sulla vendita libera di fucili e pistole e sul loro “facile” possesso.

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