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L’ARTE DEL COMANDO

AG.RF.(redazione).25.09.2019

“riverflash – Pubblichiamo di seguito la riflessione di un lettore, che ci è giunta ieri in redazione:

Per sincerità e per rispetto delle idee altrui premetto che sono un ex ufficiale dell’Aeronautica, per cui il mio modo di pensare potrebbe non essere condiviso da molti.

Ricordo che, ai tempi dell’Accademia Aeronautica, dovendoci insegnare a diventare i futuri comandanti, la prima cosa che ci dicevano era che, per essere obbediti, si deve dare per primi l’esempio. Dopo di che viene tutto il resto, ma la prima arte del comando è l’esempio. Anche in famiglia, ricordo che mio padre, ufficiale dei carabinieri di allora, mi diceva la stessa cosa e ci dava sempre l’esempio di correttezza, di comportamento e di onestà. Un fatto che allora, facevo i primi anni di liceo, non ho capito era che, ad un certo punto, quando stava facendo una bella carriera, dette le dimissioni dall’Arma, mettendo sé stesso e la famiglia in precarie condizioni economiche. Il motivo me lo ha spiegato anni dopo, quando potevo capire. Quello che ha fatto scatenare in lui un moto di ribellione è stata l’elezione a senatore di Francesco Moranino, uno che, secondo mio padre, che lo aveva conosciuto direttamente, era un sadico criminale di guerra. Cosa era successo? Come detto, mio padre era nei carabinieri al tempo della 2° guerra mondiale e, avendo il re fatto arrestare Mussolini dai carabinieri, questi non potevano fare parte della repubblica di Salò, per cui furono mandati ad aiutare ed organizzare i partigiani del Nord Italia. Fra questi c’era mio padre, che ha conosciuto personalmente Moranino. Ma cosa ha fatto questi di tanto grave da meritare l’assoluta disapprovazione e disgusto di mio padre? Bene, lui faceva questo: quando prendeva un giovane militare fascista, lo squartava personalmente, legandogli una gamba ad un albero e l’altra ad una Jeep…. Per non offendere la sensibilità di nessuno, vi lascio immaginare il resto..

Ed ecco il motivo per cui mio padre ha lasciato, molto prima della pensione, l’arma dei Carabinieri: come poteva continuare a servire uno stato che nominava un simile criminale di guerra (anche se stava dalla parte giusta, quella dei partigiani) alle più alte cariche dello stato?

Per fortuna oggi non succedono più queste atrocità ma siamo comunque governati da persone che dovrebbero essere di parola e che dovrebbero dare il buon esempio per fare sì che il popolo, la gente, li segua e si fidi di loro. Che esempio ci danno queste persone? Mantengono la parola data? E, se non lo fanno, per che motivo non lo fanno? Motivi di forza maggiore? Per il bene comune (beh, questo ce lo raccontano sempre)? Come facciamo a fidarci di persone che un giorno dicono una cosa e poi fanno l’esatto opposto? Già, perché a questo punto ci viene da pensare che quelli che ci governano sono i primi falsi che non mantengono la parola data. E dove lo mettiamo il buon esempio? Che esempio danno a noi ed ai nostri figli? Come facciamo a seguire le leggi che fanno quelli che sono in parlamento e al governo? Se lo facciamo è solo per timore del loro potere, non certo perché pensiamo che sia giusto farlo e che sia un bene.

Ma è questa la democrazia che volevamo e che ci aspettavamo?

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