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LA VALLE SANTA DI RIETI NELLA PROSPETTIVA DELL’ECOLOGIA INTEGRALE

di Francesco Angellotti (AG.RF 18.09.2023)

(riverflash) – Convinti di essere instradati sulla via del Progresso, siamo arrivati al limite. Non perché le scoperte non siano
valide, in quanto abbiamo raggiunto traguardi straordinari ma purtroppo l’evoluzione dell’Uomo non ha saputo
adeguarsi alle nuove informazioni raggiunte. Questo ha comportato uno squilibrio vistoso tra “organizzazione
sociale” e “bagaglio scientifico ed ambientale”, per cui i risultati, dopo un processo di secoli, sono arrivati alla
più completa sconnessione: quel che si sarebbe acquisito attraverso la ricerca, è stato indirizzato verso scopi
disumani tendenti alla prevaricazione ignorante
Sta di fatto che, illusi d’infatuarci di Civiltà, abbiamo provocato sul nostro piccolo Pianeta una situazione
devastante: inorgogliti dalla presunzione che non si è potuta constatare altra presunta forma “vivente”, oltre
l’esperienza in Terra e già questa è una grave nota di ignoranza, perché la Vita non si può considerare come
una forma condizionante la pulsazione di un organismo ma è costituita da tutto il moto che comporta
l’Evoluzione; in cui incontri e scontri producono nuovi contesti in cui si manifesta il cambiamento; che porterà
ad altri moti, minimi o enormi, in cui è rappresentata tutta l’Evoluzione: essendo questa la Vita, non una forma
creata come conseguenza di infinite combinazioni che comportano una dei miliardi di evoluzioni organiche
Eppure, anche chiarendo sempre più precisamente questa immagine, ci si ostina a procedere con una
mentalità insufficiente, cercando come punto centrale l’Uomo: dandogli il ruolo di fulcro dell’Esistenza … che è
un po’ più vasta, anche se la comprendiamo solo nel nostro Universo, visto che non possiamo conoscere niente
di Parallelo: che appare ancora solo un’eventualità
Compresi nella nostra illuminata ignoranza, abbiamo commesso sconnessioni logiche che adesso non

sappiamo più coordinare. Le ingiustizie straripano nell’organicità funzionale, cercando di riacquistare le doti
perse attraverso provvedimenti ed istituzioni, imposte dagli Organismi Statali
Ma in tutta questa sconnessione, diverse sono le forme che cercano spazio, onde tornare ad un’ espressione
adatta ad ogni Uomo: visto che sui tasti non si riesce ad entrare nell’emotività, partecipando il sentimento
Certo le Regole sono importanti, onde rispettare un comportamento uniformato nella Moltitudine; eppure
non si possono trascurare le Realtà che diversificano gli ambienti che si creano ed ora che la Devastazione ha
imposto squilibri incredibili, appare evidente l’esigenza di chiamare la Natura onde ritrovare Equilibrio
Importanti le esperienze, come quelle presentate a Greccio sabato pomeriggio. Dobbiamo constatare che non
son più determinanti i Grossi Studi che vengono documentati nelle importantissime Riunioni effettuate nelle
mastodontiche metropoli in tutto il Mondo; ove la “civiltà” deve rispettare quelle che sono l’esigenze di chi si è
posto alla guida dell’Economia ed allora, pur mostrando dati essenziali, mai si potrà giungere ad una

incombenti i Giovani, in modo che capiscano quali dovrebbero essere gli Adeguamenti essenziali per tornare ad
essere Uomini: prima di finire in una scheda, digitalizzati nella personalità ed emotività
In paesi mistici come Greccio, certi contesti si affrontano con umore e spirito volto verso la Creatività:
propensi ad attuare quel che, anche solo scendendo in strada, appare impossibile
Anche se vanno riconosciuti i meriti a Carlo Giosuè Ceola, come promotore di esposizioni da parte di Tecnici
d’altissimo livello, che sanno esprimere Realtà senza le convenzionali mistificazioni
Ha iniziato la professoressa M. G. Grilletti; appassionante seguire l’illustrazione in cui venivano menzionate
tante caratteristiche nascoste nella Regione. Siamo, indubbiamente, in un periodo storico in cui l’Acqua non è
più sufficiente per una situazione adeguata alle esigenze; si deviano continuamente i corsi per irrigare campi
che patiscono sete, lasciando a secco posti che all’asciutto muoiono: uomini, animali, piante

Nonostante ciò, tante sono le fonti idriche che potrebbero essere più apprezzate; non per creare altre

deviazioni colpevoli d’essiccazione di zone abbandonate ma per apprezzare la più bella espressione naturale

Il reatino è ricco di ricchi corsi d’acqua, oltre ad aver creato dal Velino la Cascata delle Marmore: un salto di

165 metri voluta dal console Manio Curio Dentato nel 271 a.C.n., per evitare l’impaludamento della zona

reatina: anche se la questione comportò lavori ripetuti creando diversi dissidi coi Ternani

Ma a parte il Tevere che inizia il corso da terre toscane ma gli affluenti sono molti e dalle caratteristiche

uniche, presentando possibilità che non si ripetono altrove

Documentata la presentazione Del prof. L. Hinna; la tematica sembra poco poco inerente all’argomento ma quanto

è stato riferito entrava nello specifico nella materia. Infatti è un problema grave quello dell’inquinamento

creato da scarichi e rifiuti delle fabbriche: che sono state erette senza considerare il problema ed ora sono

diventate devastanti. Ci sarebbe una metodologia che, attualmente in base a studi recenti, permetterebbe alle

funzioni industriali di non creare veleni ambientali; anche se l’argomento non è molto curato dagli

Imprenditori, che si mascherano dietro apparenze pretestuose.

Ma indagando nella situazione analiticamente, stanno sorgendo industrie che hanno riguardo del problema

ambientale, avendo cura nella loro formazione di mantenere l’Aria Pulita, non producendo scarichi aerobici. Il

particolare risulta determinante, anche in virtù del regolamento della UE che prevede, a brevissimo termine,

che ogni industria si dovrà responsabilizzare riguardo l’inquinamento che produrrà nell’ambiente. Vediamo

cosa succederà quando scopriranno tutte le Industrie e le zone ove si producono Alimenti di fabbrica, quando

saranno messe in luce tutte le scorie che producono. Tagliarle, per non stroncare la Vita del Pianeta, rischiate di essere presi in giro: visto che il disboscamento è legato a quel poco che quotidianamente riescono a mettere sotto i denti.

Intervento conclusivo da parte di padre M. Porcelli o.f.m., un francescano sovente presente a Greccio, data

l’influenza di San Francesco trascorsa nel Paese, ove eresse il 1° presepe della Storia

Certamente la sua esperienza aveva un’impostazione prettamente religiosa, essendo tutta la Conferenza

adeguata in modo da far notare l’essenzialità della missione del Santo in particolare ma padre Porcelli ha

trascorso lunghi anni in Africa, creando sostentamento alle popolazioni ridotte alla miseria. Sono esperienze

fondamentali, avendo il Padre ribadito che se si va a raccontare ad un africano che le piante non bisogna

tagliarle, per non stroncare la Vita del Pianeta, rischiate di essere presi in giro: visto che il disboscamento è

legato a quel poco che quotidianamente riescono a mettere sotto i denti: il discorso si riallacciava all’intervento precedente, che condizionava la distruzione ambientale con il profitto privato.

In sostanza, è molto facile e paternalistico optare per il risanamento ecologico, formulando Leggi e Provvedimenti in cui si cerca di organizzare lo scempio che si sta intraprendendo. Stesso discorso anche per l’equilibrio in cui appare determinante riuscire a recuperare la Natura, quello degli Immigrati tra i quali bisogna distinguere chi può aver accesso e chi merita il rimpatrio. Eppure tutte queste situazioni non si possono inquadrare in modo schematico, in quanto son legate a realtà prettamente ed unicamente umane. Il problema non può essere su chi accettare e la distribuzione più o meno ordinata, in quanto il concetto si rivolge all’Essenza di ogni Individuo. Dichiarando come “disumano” l’inquadramento tra “lecito ed illecito”, dovendo aver presente il concetto di “essere Uomo”

Anche se siamo ridotti al concetto che esprimevano 2 vecchiette uscendo, alla fine della Conferenza: “Ma quando ti trovi davanti delle facce abbrutite di persone che non hanno neanche i documenti, come fai a porger loro aiuto?” Finché non lo faremo, la Società rimarrà sempre condizionata dalle Sovrastrutture.

ottica

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