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LA STAMPA IN ITALIA NACQUE A SUBIACO NEL 1465, DAL 17 AL 24 MAGGIO IN MOSTRA LA VECCHIA CARTIERA

stampatriceAG.RF 07.04.2015 (ore 11:35)

(riverflash) – Il primo libro in Italia è stato stampato a Subiaco, cittadina in provincia di Roma caratterizzata dal monastero da cui partì il messaggio di San Benedetto. Era il 1464 quando arrivarono da Magonza i tipografi tedeschi Konrad Sweynheim e Arnold Pannartz, allievi di Schöffer. Installarono la loro stamperia che si serviva della pressa a vite usata per spremere i grappoli d’uva. I caratteri erano di una lega di stagno con piombo e l’innovazione fu renderli riutilizzabili. Dopo aver composto una pagina e passato l’inchiostro sui caratteri, veniva calato un foglio di carta e la pressa imprimeva la pagina. Sweynheim e Pannartz si fermarono per tre anni a Subiaco e la loro prima opera fu il «De Oratore» di Cicerone, di cui furono stampate 275 copie. Stesso numero per il volume successivo che comprendeva 3 opere del Lattanzio. Arrivarono a 300 copie per il Donatus, grammatica latina per bambini. L’ultimo volume (275 copie) fu il «De Civitate Dei» di Sant’Agostino, stampato il 12 giugno 1467. Successivamente i due prototipografi tedeschi si trasferirono a Roma presso i principi Massimo.

A Subiaco resta il merito di essere stata la culla della stampa in Italia e sabato 28 marzo sono partiti i festeggiamenti che dureranno fino a ottobre 2015. Don Mario Meacci, abate benedettino di Santa Scolastica, ha raccontato: “In occasione dei 550 anni dalla pubblicazione del «De Oratore» di Cicerone, qui a Santa Scolastica, abbiamo realizzato una stampa anastica dell’opera”. Il «De Oratore», stampato in 275 copie dalla Press Up, con carta Tintoretto della Fedrigoni, sarà dato in omaggio alle principali biblioteche europee e nei centri studi letterari. Una tappa importante sarà l’Expo 2015, perché il 28 giugno una copia del «De Oratore» andrà in trasferta a Milano, all’Expo, in occasione della lectio magistralis di Umberto Eco.

Dal 17 al 24 maggio si festeggerà a Subiaco nell’antico Borgo dei Cartai, che sorge tra le rapide dell’Aniene e la strada che dal centro storico porta ai Monasteri. In quel luogo ha funzionato fino al 2003 una cartiera che nacque nel 1587 per volere di papa Sisto V. Per l’occasione sono stati ricreati i macchinari ottocenteschi su progetto dello svedese Richard Arlin, che sarà presente a Subiaco.

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