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LA SIMIT RICORDA LA FIGURA DEL PROF. AIUTI IN UN AFFRESCO SCRITTO DA UNO DEI SUOI ALLIEVI

AG.RF.(redazione).11.01.2019

La SIMIT ricorda la figura del Prof. Aiuti in un affresco scritto da uno dei suoi allievi Gianpiero D’Offizi della cattedra di immunologia all’INMI Spallanzani di Roma

SIMIT su Prof. Fernando Aiuti: “Una grave perdita per l’intera scienza medica”

“Un pioniere riconosciuto nella diagnosi, nella cura, nella lotta contro lo stigma riguardante le persone colpite dalla malattia”, sottolinea Massimo Galli, Presidente della SIMIT

Il commento del Prof. Massimo Galli, Presidente SIMIT

Fondatore e a lungo presidente della Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS, è stato un pioniere riconosciuto nella diagnosi, nella cura, nella lotta contro lo stigma riguardante le persone colpite dalla malattia. Un appassionato promotore di iniziative scientifiche e sociali, in grado nella stessa giornata di lavoro di ispirare complessi progetti di ricerca in laboratorio, di curare malati e di dare battaglia per ottenere interventi migliorativi dell’assistenza. Una figura fortemente determinata a diffondere, con proverbiale energia, la prevenzione attraverso l’informazione e l’assunzione della responsabilità individuale e collettiva, contro ogni discriminazione ed emarginazione.

Figura chiave nelle prime Commissioni AIDS del Ministero della Sanità, ha ricoperto un ruolo importante nella fase preparatoria della legge 135/90, che ha aperto la strada a fondamentali interventi per l’assistenza ai pazienti e il contenimento dell’epidemia. Nella sua ultima partecipazione ad un convegno di ANLAIDS, nel novembre 2017, con intatta determinazione ha ricordato a noi tutti che la guerra all’AIDS non è finita e che molto ancora è da compiere. Con questo spirito di generoso combattente, oltre che di illustre scienziato, lo ricorderemo e terremo conto dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni a continuare la nostra lotta.

Il commento del Dott. Gianpiero D’Offizi della cattedra di immunologia all’INMI Spallanzani di Roma.

La scienza medica italiana perde una straordinaria personalità che ha saputo coniugare il valore della scienza con l’impegno nelle malattie e le battaglie civili.  Laureato in Medicina e Chirurgia, dal 1967 è stato assistente presso l’Istituto di Malattie Infettive dell’Università La Sapienza di Roma.  E’ stato professore ordinario di Immunologia Clinica, Medicina Interna e Direttore della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica dell’Università La Sapienza. Ha eseguito numerosi soggiorni di ricerca all’estero presso Atenei prestigiosi tra cui il Karolinska Institute, Memorial Sloan Kettering Institute e l’NIH in USA portando contributi originali alla diagnosi e terapia delle Immunodeficienze Primitive, delle allergie e delle malattie autoimmuni. La sua attività scientifica è documentata da oltre 650 pubblicazioni a stampa e dalla partecipazione come relatore e/o moderatore in oltre 1300 congressi scientifici. E’ stato membro e presidente di numerose commissioni e società scientifiche nazionali ed internazionali.

All’inizio degli anni ‘80 ebbe l’intuizione che una nuova drammatica pandemia si stava manifestando e che avrebbe pesantemente scosso la nostra società ed i nostri comportamenti. Iniziò quindi la sua

lotta con instancabile impegno nei confronti dell’infezione da HIV, e con altri pionieri della lotta all’AIDS, come Giovambattista Rossi, Ferdinando Dianzani e Mauro Moroni fondò l’ANLAIDS. Fu una stagione straordinariamente intensa e frenetica,  ricca di successi nella ricerca ma anche di impegno civile diretto ai problemi sociali dei pazienti e contro la discriminazione delle persone sieropositive. Con l’aiuto di Madre Teresa di Calcutta   furono realizzate diverse case alloggio. La sua figura è stata l’emblema alla lotta all’infezione da HIV stimolando l’opinione pubblica ma soprattutto i giovani ad evitare comportamenti a rischio per la trasmissione del virus.

La sua passione ed il suo impegno alla lotta alle malattie non si sono fermati all’AIDS. Come consigliere comunale di Roma si è occupato intensamente di varie problematiche raggiungendo significativi risultati nei settori sociale, sanitario ed ambientale, lasciando anche in questo ambito un senso unico di impegno civile e di responsabilità. La sua perdita lascerà un senso di vuoto enorme in tutti quelli che lo hanno conosciuto. La sua vita sarà uno straordinario esempio di passione  per la scienza e per il bene comune. Giungano ai familiari le condoglianze più sincere di tutta la nostra comunità.

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