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LA ROMA ESCE DALLA COPPA ITALIA: SOFFRE IL PRESSING, NON TIRA IN PORTA E SBAGLIA I RIGORI

canadija e ucan(SC) – AG.RF 16.12.2015 (ore 23:36)

(riverflash) – La Roma esce dalla Coppa Italia al primo match. Negli ottavi di finale lo Spezia riesce a irretire i giallorossi che, per 120’, non sono riusciti a impegnare seriamente Chichizola, portiere argentino di scuola River Plate. La Roma non riesce a realizzare i due primi rigori, necessari per la qualificazione ai quarti. Pjanic tira centrale ma colpisce la traversa, Dzeko calcia alle stelle con il corpo indietro, come fanno i giocatori di rugby quando devono infilare il pallone tra i pali sopra la traversa. Poi segnano dagli 11 metri De Rossi e Digne, ma è troppo tardi, perché la frittata è già fatta visto che i tiratori spezzini sono infallibili. Acampora firma il 4-2 e per la Roma, con un solo rigore a disposizione, non c’è più il tempo per raddrizzare il risultato.

Ai quarti passa lo Spezia, che trova l’Alessandria, qualificata battendo il Genoa. Passa con merito la squadra ligure, senza fare le barricate. Per mandare in confusione la Roma basta il pressing dei centrocampisti Misic, Brezovec, Canadija e Situm che impedivano ai giallorossi di costruire gioco. Fermare l’impostazione della manovra ha significato impedire i rifornimenti a Dzeko, Salah e Iturbe, mentre Brezovec era in marcatura asfissiante su Pjanic. Al centro dell’area ligure Valentini, argentino proveniente dal Rosario Central, non sbagliava una chiusura su Dzeko imitato da Terzi, uno che ha rischiato 3 anni di stop per lo scandalo scommesse a Siena, dove è stato indagato anche Antonio Conte, il c.t. azzurro. Il piccolo Iturbe veniva sistematicamente annullato da Martic anche perché la manovra romanista, senza impostazione, era lenta, macchinosa. Facile per gli avversari chiudere i varchi. Forse con Gervinho, abile a saltare l’uomo, la situazione poteva cambiare, ma Gervinho si è infortunato con la Costa d’Avorio dopo il derby vinto con la Lazio e da allora la Roma ha smesso di brillare. Troppo lenta ad avanzare, spesso con inutili passaggi al portiere per evitare il pressing, mentre l’avversario si chiude. Garcia, per far tirare il fiato ai titolari più impiegati dalla scorsa estate, ha varato un mini turn over arretrato, schierando nella formazione base i giocatori poco utilizzati. In porta De Sanctis, esterni bassi Maicon ed Emerson Palmieri, Castan centrale con Rüdigér spostato a destra. Mediani Vainqueur e Uçan.dzeko e terzi

Primo tempo senza sussulti, con l’unica occasione a favore dello Spezia al 26’, quando De Sanctis non trattiene un tiro di Situm e Leandro Castan è pronto ad anticipare Nené lasciato per il tap-in. Nel secondo tempo, al 60’ Rüdigér ci mette il fisico per spostare a sinistra Nené e chiudergli lo specchio della porta. Al 65’ Salah calcia fuori da dentro l’area, ma il pallone lo ha avuto sul destro, il suo piede sbagliato. Già erano entrati Florenzi e De Rossi, poi entra Digne: Garcia sente puzza di bruciato. Al 81’ Salah sbaglia l’assist a Dzeko. Nel primo tempo supplementare Maicon penetra a percussione nell’area spezzina, ma Valentini lo ferma a un metro da Chichizola. La stanchezza toglie le forze e la lucidità. Un posto nei quarti di finale di Coppa Italia Tim Cup si decide ai rigori: traversa di Pjanic, gol di Terzi, calcia alto Dzeko, gol di Nené, gol di De Rossi, gol di Juande, gol di Digne, gol di Acampora. 4-2, Roma fuori tra i fischi, si qualifica lo Spezia.

ROMA-SPEZIA: 2-4 dopo i rigori (0-0 ai supplementari)

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