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LA RIPRESA VERRA’ DAL SUD

img75115_0_0[1]AG.RF.(Claudio Peretti).10.11.2013

“riverflash” – Siamo un paese pieno di leggi e di regole, diciamo pure che siamo il paese più regolamentato d’Europa. L’ho già scritto su un altro articolo su questo giornale: Italia: 65.000 leggi, Francia. 7500, Germania: 5500, Regno Unito: 3500.

Oltre alle leggi, poi, abbiamo regole ministeriali, decreti presidenziale e molto altro. Nella sola Roma ci sono più avvocati che in tutta la Francia.

Ogni legge, ogni regola, per essere interpretata, ha bisogno di avvocati, di consulenti, di commercialisti e di specialisti vari. Le imprese che producono hanno una schiera di parassiti che campano loro addosso: società di consulenza amministrativa, società che fanno le paghe dei dipendenti, società che curano gli aspetti INAIL, società che curano gli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro, consulenti per le leggi di tutela ambientale, uffici legali di avvocati per curare gli aspetti contrattuali e molto altro. Sul capo di ogni dipendente che lavora per produrre gravano sequele di consulenti, oltre, naturalmente ad una tassazione iniqua ed esagerata e, ciliegina sulla torta, i sindacati. Come è potuto succedere tutto questo? Ma è molto semplice: il nostro parlamento ha approfittato di ogni occasione per fare leggi demagogiche e moraliste, ed ora siamo a questo punto: siamo bloccati. Ogni bravo ingegnere progettista sa che per bloccare un sistema basta esagerare coi controlli: un controllo semplice genera scompensi, ma un controllo esagerato, cui vengono assegnate troppe regole, blocca il sistema.

Perché gli stati con meno leggi vanno meglio di noi? Per il motivo sopra detto, basta fare una graduatoria in cui si inseriscono in ordine decrescente i paesi con minori problemi economici ed, a fianco, il loro sistema legislativo e si vedrà subito che le migliori economie si hanno là dove ci sono meno leggi. Troppe leggi equivalgono a minore libertà e tutti sanno che l’economia prospera là dove c’è più libertà, per questo motivo l’economia non funzionava col comunismo, non funziona con le dittature ed in Cina, pur non essendoci democrazia, si sono affrettati a rendere legale la proprietà privata ed a liberalizzare il mercato.

E allora, per tornare al nostro titolo, perché la ripresa partirà dal Sud Italia, e, in particolare da Napoli)?

Ma è molto semplice: perché lì se ne fregano delle leggi dello stato, lì prospera la camorra, lo stato è latitante, a questo punto dovremmo dire: per fortuna! Lì prospera il lavoro nero (quello per cui non si pagano tasse, non si paga INPS e non si paga INAIL). Se si dovessero pagare tutte queste imposte, se si dovesse dar retta ai sindacati, con il minimo salariale, neppure lì si farebbe nulla e scoppierebbe la rivoluzione. I nostri governanti lo sanno bene, e, benché continuino a sbraitare contro il lavoro nero e contro l’evasione fiscale, non fanno, o, per essere sinceri, non osano e non possono fare nulla.

Pare che la nostra economia sommersa sia intorno al 30%: bene, questa economia sta salvando l’Italia, Fra un po’ non resterà solo al 30%, ma aumenterà, piano piano, dimostrando a tutti quelli che riescono ancora a ragionare, che l’unica via per uscire dalla crisi è, oltre a quella di ridurre le spese dello stato, quella di deregolamentare il nostro sistema. Pensandoci bene, che differenza morale c’è fra quelli che lavorano in nero ed i politici che hanno fatto lievitare in maniera sconsiderata  i costi della politica? Meglio quelli che lavorano in nero, almeno lavorano….

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