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LA RAI PORTAVOCE DEL PD, MONICA CIRINNÀ INCOMBE SENZA CONTRADDITTORIO

berlingher y cirinnadi Stefano Celestri (AG.RF 26.02.2016) ore 17:11

(riverflash) – Le elezioni politiche che hanno determinato la composizione dell’attuale Parlamento italiano si sono tenute il 24 e 25 febbraio 2013, diedero il seguente risultato: PD 10.353.275 voti, pari al 29,55%, PdL 10.074.109 voti, pari al 29,18%, M5S 8.797.902 voti, pari al 25,56%.

Una maggioranza davvero esigua, tanto che l’allora leader Pierluigi Bersani, rinunciò a formare il governo. Questa maggioranza esigua è diventata preponderante negli organi di informazione, soprattutto ai giornalisti RAI, che dovrebbero fare servizio pubblico e che vengono pagati da tutti gli italiani, non solo dagli italiani che hanno votato PD. Però succede. Ieri è passata la legge per le unioni civili, anche tra persone dello stesso sesso, su cui il governo Renzi ha chiesto la fiducia, evitando il dibattito in aula dove c’era solo il ministro Orlando in rappresentanza dell’esecutivo. Le unioni civili sono un tema che spacca l’Italia, molte persone sono contrarie e, in una democrazia sarebbe giusto ascoltare anche le voci di chi è fuori dal coro. Al TG3 delle ore 19:00 di giovedì 25 febbraio, la conduttrice Bianca Berlinguer aveva sullo sfondo una finestra aperta in cui appariva Monica Cirinnà, la senatrice che ha firmato il progetto di legge sulle unioni civili. Soddisfatta perché secondo lei “un primo passo è stato compiuto”, mentre per le strade di Roma sfilava la protesta LGTB, perché la legge è stata azzoppata dallo stralcio della stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio naturale di un membro della coppia da parte dell’altro membro, sia che si tratti di due donne oppure di due uomini. Il TG3 continuava a diffondere le argomentazioni della Cirinnà, senza proporre un esponente di chi non è in linea con il governo. Sembrava che la trasmissione di notizie di RAITRE fosse diventata l’Ufficio Stampa del PD, anche se oltre 20 milioni di italiani non sono favorevoli al partito che ha vinto le elezioni con solo il 29,55%. Chi paga lo stipendio ai tanti giornalisti RAI spesso è scontento. La base PD, quella degli ex PCI, ha acidità nello stomaco a vedersi fianco a fianco con Verdini e Barani, l’ex-sindaco che ha fatto erigere ad Aulla un monumento a Bettino Craxi, morto latitante in Tunisia per sottrarsi alla condanna penale della Giustizia Italiana.

Questa mattina, alle ore 8:00, su RAITRE c’era «Agorà» e alle spalle del conduttore Gerardo Greco la solita finestra da cui pontifica Monica Cirinnà che rinnova il dente avvelenato verso il M5S con affermazioni perentorie e senza contraddittorio: “Casaleggio ha deciso di bloccare l’appoggio alle unioni civili quando si è accorto che avrebbe scontentato la destra del MoVimento”. Nessuno in studio a rispondere che lasciare la libertà di coscienza su una questione etica è più democratico che imporre il diktat di partito. Eppure ci sono quasi 9 milioni di italiani che pagano lo stipendio a Greco e al suo team. Sarebbe stato opportuno che Casaleggio avesse potuto rispondere alle illazioni della Cirinnà, ma Greco non ha mosso un dito nemmeno quando la stessa Cirinnà ha ipotizzato un grande scontento che serpeggia tra i senatori 5 Stelle nei confronti di Luigi Di Maio. Nessuno a contraddirla perché Greco non ha invitato alcun esponente del M5S a rispondere alle illazioni gravi. D’altronde Greco è lo stesso che ha fatto trasmissioni in serie su Rosa Capuozzo, il sindaco di Quarto ex 5 Stelle, colpevole di un abuso edilizio, ma non farà mai trasmissioni a chiarire chi à Claudio Cirinnà, fratello di Monica, su cui pende l’ordine di arresto per il reato di associazione a delinquere finalizzato all’evasione fiscale. Un filone dell’inchiesta che aveva portato in carcere 12 persone nel giugno scorso. Il motivo? Traffico di carburante tra Italia, Germania, Austria, Romania e Repubblica Ceca. Il pm Mario Palazzi ha fatto emergere una associazione che importava benzina e la rivendeva “sottraendolo all’accertamento e al pagamento delle accise anche mediante l’utilizzo di documentazione non conforme alla normativa vigente” e di falsi attestati sulla tipologia di gasolio importato.

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