di Manuela Di Forti (AG.RF 08.05.2017) ore 19,30
(riverflash) – Delicata vitalità e profonde domande esistenziali in queste toccanti poesie inedite.
“Potresti andare oltre,
sbirciare dentro un suono,
nasconderti in un pensiero,
scavare; esiliarti nella memoria.
Divorziare dalla coscienza, dal buonumore
e allontanarti piano piano dal mondo esterno.
Saltare e correre oltre l’ampiezza del tuo torace
sussurrare parole uniche alla bellezza tremando
coprire gli occhi e inginocchiarti alla tua tristezza.
Ma stanotte piove, io sò che hai paura dei lampi,
conosco quei brividi che cambiano la tua pelle;
quella nicchia dove corri sempre e ti nascondi.
Il veloce e frenetico movimento dei tuoi occhi,
il tuo volto da angelo, caduto nel suo dolore;
la gola che ti molla mentre tu vorresti urlare.
Un bacio sulle labbra e la voce di un amore,
e poi parlarti e calmarti si: “io sono qui”.”
E ancora
“perché no..
voglio fuggire
dai volti familiari,
dai quartieri logori
o dalle fogne di periferia.
E’ difficile questa quotidianità,
le corse senza meta, i bei vestiti,
doccia, cura, capelli pettinati e poi?
Cado in lacrime riempiendo i bicchieri,
cancello tutto; anche le espressioni tristi.
Amo affogare la mia testa dentro il dolore,
nessun progetto, nessun domani; io e nulla.
Sorrido, trovo paradossale e davvero triste
ridere dei sogni in cui io muoio; sono belli:
forse i più giusti che abbia mai potuto fare.
Tutti corrono con la macchina, o sui treni,
altri ascoltano le notizie dei Tg; le partite:
io li invidio e penso si sentiranno bene?
Tanti auguri a tutti io stò fuori da tutto,
non voglio vedere né ascoltare nulla.
Alla fine, credo nessuno mi conosca,
qual è la mia lezione in questa vita?
Ho spiegato gli orizzonti al mondo,
parlando ai pazzi sopra i girotondi.
Dato un senso ai limiti e i vaneggi,
uccidendo ansia e disperazione;
unito le lacrime bocche e sorrisi
parlando di lume agli illuminati:
ora spengo tutto: ok spento.”
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