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LA LUNGA AGONIA DELLA SEA WATCH

AG.RF.(redazione).27.06.2019

“riverflash” – L’agonia della nave Sea Watch continua ancora. La nave si trova da mercoledì, ad un miglio dal porto di Lampedusa ed è  in una situazione di stallo, perché non è arrivata l’autorizzazione allo sbarco per i 42 migranti che si trovano a bordo dell’imbarcazione della Ong. Le acque territoriali, nonostante il divieto intimato dalla Guardia di Finanza, sono state varcate e ora carabinieri e polizia stanno monitorando la banchina del porto, in attesa di nuovi sviluppi. Il vice premier Salvini non ha fatto nessun passo indietro, ha mantenuto il punto, affermando: “ “Non scende nessuno. A meno che non mi arrivi una comunicazione da Bruxelles e mi dicano che 21 vanno ad Amsterdam e 21 a Berlino, il capitano viene arrestato e la nave sequestrata. In questo caso la chiudiamo qui, nessun problema”. Secondo Salvini infatti, c’è un’evidente un’evidente flagranza di reato ed egli si aspetta un ordine di arresto. Questa mattina alle 6, 10 tunisini sono sbarcati e il sindaco dell’isola Salvatore Martello, si è chiesto ripetutamente: “Ma i porti non erano chiusi, non c’erano le telecamere?. Una situazione delicata ed esplosiva dunque, per la quale si aspettano soluzioni nelle prossime ore. Nel frattempo, la capitana della nave, ( che rischia fino a 12 anni di carcere), ha spiegato la sua decisione di violare il divieto: ”Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”.

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