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LA CASTA TIENE BOTTA: NESSUNA SFORBICIATA AI DIPENDENTI D’ORO DI MONTECITORIO

(riverflash) – Quando la crisi si fa sempre più dura, la casta continua a tagliare tutto, tranne che il loro stipendio con i tantissimi privilegi. Nonostante l’inizio positivo di questa legislatura con l’annuncio di tagli del 30% dello stipendio dei rispettivi presidenti di Camera e Senato, la situazione non è cambiata ed i parlamentari non hanno mai approvato leggi per una riduzione dei costi della politica. Questo può essere spiegato anche dal fatto che a differenza dei due presidenti, i quali hanno autonomia nel tagliarsi lo stipendio, i parlamentari devono approvare la mozione con la maggioranza e non tutti, sopratutto coloro che sanno di non essere ricandidati, sono d’accordo per la diminuzione dei compensi. La svolta è arrivata in questi giorni ma si tratta soltanto di un bluff. In un’ inchiesta documentata dall’Espresso, il presidente della Camera, Laura Boldrini che aveva promesso nel salotto di Ballarò una riduzione delle spese almeno per il 30%, ha soltanto permesso ai dipendenti della Camera di andare in pensione anticipatamente usufruendo delle ferie maturate negli anni precedenti risparmiando così soltanto un  misero 3%. Quindi la sforbiciata contro i fortunati dipendenti della Camera non è avvenuta, e lo stato il prossimo anno dovrà destinare 231 milioni per le retribuzioni, 48 milioni per i contributi previdenziali e altri 217 milioni di euro sono destinati agli assegni di pensione versati dagli ex lavoratori. Questi dipendenti, oltre a lavorare in condizioni molto fortunate con un maggior numero di mensilità, maggiori ferie e stipendi alti, se ne approfittano del loro ruolo. Intanto in questa situazione molto complicata cerca di giustificarsi di queste azioni promesse dalla Boldrini ma non mantenute, il vicepresidente della Camera, Marina Sereni ”Il comitato ha lavorato intensamente e sa che c’è la necessità di riformare secondo principi di maggior rigore finanziario un sistema retributivo che appare, nei difficili tempi che stiamo vivendo, ormai non più integralmente difendibile. E’ opinione del Comitato che non si possa vivere di solo rigore e di soli tagli anche perché in Parlamento da troppo tempo ormai si deve convivere con un contesto di continua emergenza che non consente di svolgere serenamente il proprio lavoro”. L’indignazione contro questi costi arriva all’apice pochi mesi fa con il programma televisivo “Le iene”, che ha smascherato molti dipendenti del Senato, i quali timbravano il badge e poi uscivano dall’ufficio guadagnando senza lavorare. Il presidente della Camera dovrà nei prossimi mesi velocizzare per poter eliminare gli sprechi ed i furbetti dagli onorevoli palazzi di Roma.

 

di Daniele Giacinti (AG.RF  15.07.2013)

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