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LA BOLDRINI ALLEATA DELLA KYENGE IN MERITO ALLO “IUS SOLI”: “LA LEGGE SULLA CITTADINANZA VA CAMBIATA

imagesCAW0NAQ2“riverflash”- Il Presidente della Camera, Laura Boldrini, non ha perso tempo, ha “colto” al volo” le parole pronunciate da Papa Francesco in merito al problema dell’immigrazione e in occasione della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a 400 bambini italiani residenti a Lamezia Terme, ha dichiarato: “Chi nasce qui è italiano, occorre aggiornare la legge sulla cittadinanza”.  Ius Soli (diritto di cittadinanza incondizionato per tutte le persone nate ne Paese) è un tema che sta molto a cuore alla Boldrini, la quale ha ribadito che occorre cambiare le leggi sulla cittadinanza, con grande soddisfazione di Cècile Kyenge, ministro per l’Integrazione. “Siamo in tempi di globalizzazione – ha affermato la presidente della Camera – in Italia abbiamo 4mln di immigrati, tanti figli di essi sono nati qui e dobbiamo considerarli italiani”. Ecco perché chiede di aggiornare la legge in tempi brevi. Non si sono fatte naturalmente attendere le reazioni dopo le sue parole e il primo a parlare è stato Maurizio Gasparri il quale ha criticato la terza carica dello Stato, affermando che “ non dovrebbe sfuggire alla presidente della Camera che rappresenta la terza carica dello Stato e non può entrare così prepotentemente su un tema delicatissimo come quello del diritto di cittadinanza”. Alle parole di Gasparri ha fatto eco il leader della Lega, Roberto Maroni, il quale si è dichiarato contrario allo Ius Soli, dicendo che si tratta di una situazione che non esiste in nessun altro Paese e in un Paese di frontiera come l’Italia, sarebbe devastante perché non permetterebbe tutti i controlli necessari. Infine Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d’Italia, il quale non ha sprecato troppe parole, liquidando la questione semplicemente così: “ lo Ius Soli? Le priorità sono altre”. Insomma l’uscita della Boldrini ha sollevato delle polemiche, non tanto per il fatto in sé, ma per l’intromissione “un po’ esagerata” su un tema molto delicato; daltronde la Boldrini non è nuova a questi atteggiamenti: dalla scelta di manifestare personalmente al Gay Pride, allo “sgarbo” all’ad della Fiat, Sergio Marchionne (rifiutando l’invito allo allo stabilimento in Val di Sangro e accusando il Lingotto di chiudere le fabbriche e di lasciare a casa gli opera), fino all’ultima alleanza con la Kyenge per la legge sull’immigrazione. E ora naturalmente sorge spontanea la solita domanda: è giusto che la presidente della Camera assuma questi atteggiamenti da “pasionaria” nei temi “spinosi” della nostra politica? Tale atteggiamento garantisce il ruolo di “super partes” che un presidente della Camera dovrebbe avere?

AG.RF. (MP) 14.07.2013

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