AG.RF 07.10.2014 (ore 00:28)
(riverflash) – L’Isis, che i magrebini chiamano Daych, ha diffuso un video di 25 minuti ad alta definizione nel quale Ansar beit al Maqdis, il gruppo jihadista attivo nel Sinai, mostra la decapitazione di tre prigionieri egiziani accusati di essere spie del Mossad, il servizio segreto israeliano. Al Adnani, portavoce dell’Isis, aveva incitato i fratelli musulmani di Libia ed Egitto a scovare e catturare le «spie sioniste».
Intanto l’americano Peter Kassig, prigioniero dell’Isis, ha scritto ai genitori affermando di avere paura di morire. Ne ha ben donde perché è stato presentato in un video accanto al boia, con la tunica arancione dei condannati a morte. L’Isis non scherza e finora tutti i prigionieri presentati in video con la tunica arancione sono morti. ![kassig-peter-300x150](https://www.riverflash.it/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/kassig-peter-300x150-150x150.jpg)
“Ho paura di morire, ma la cosa più difficile è non sapere, immaginare, sperare se posso addirittura sperare ancora”. Sono le parole dell’ostaggio americano Peter Kassig in una lettera inviata ai genitori e datata 2 giugno, ma la famiglia dell’ostaggio ha deciso di pubblicarne degli estratti su Twitter “perché il mondo capisca perché noi e tante altre persone lo amiamo e ammiriamo”. Kassig, 26 anni, è stato rapito dai militanti dell’Is l’1 ottobre 2013 in Siria, dove forniva aiuti ai rifugiati in fuga dalla guerra civile. Come riferito da un ex ostaggio, nel corso della prigionia si è convertito all’Islam, cambiando il proprio nome in Abdul Rahman.
Questo l’appello dei genitori di Kassig: “Chiediamo al mondo di continuare a pregare per lui e per tutti gli innocenti colpiti dalla violenza e dalla guerra. Continuiamo la pressione sul governo affinché fermi le sue azioni e continui a parlare con i suoi sequestratori perché abbiano pietà e lo rilascino”.
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