JOBS ACT: APPROVATI DAL CDM I DECRETI ATTUATIVI: VIA I CO.CO.CO – RESTA LICENZIAMENTO COLLETTIVO

AG.RF.(MP).21.02.2015

 “riverflash”  – Dal mondo del lavoro arrivano grandi novità: il Cdm infatti, ha dato ieri il via libera ai provvedimenti attuativi sul Jobs Act. Cosa cambierà allora? Circa 200mila persone, passeranno da contratti di collaborazione, a rapporti stabili e verrà “rottamato” l’art.18. L’annuncio è arrivato dallo stesso Renzi al termine della riunione: “Per la prima volta c’è una generazione che vede riconosciuto il proprio diritto ad avere delle tutele maggiori; quindi d’ora in poi, la battaglia verrà fatta al precariato e non ai precari per cui parole come mutuo, diritti e garanzie, entrano nel vocabolario di una generazione che ne era stata esclusa”. Dunque i co.co.co e i co.co,pro, verranno messi in soffitta così come “i licenziamenti collettivi che non avranno diritto di reintegro”. Tra le misure previste e approvate, ci sarà anche “l’estensione del periodo di tempo per fruire dei permessi parentali da 3 a 6 anni. Il congedo parentale facoltativo pagato il 30% dello stipendio potrà essere fruito fino a sei anni di vita del bambino (ora lo è fino a tre). Il congedo parentale non pagato potrà essere utilizzato dai sei anni fino a 12 anni di vita del bambino.  Inoltre sono stati equiparati i ruoli di maternità e paternità con le adozioni o gli affidi perché riteniamo che quella famiglia abbia gli stessi diritti e in grado di gravi patologie, in aggiunta a quelle oncologiche già previste, si potrà trasformare il lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale”, secondo quanto annunciato dal ministro Poletti. Contrari all’introduzione di queste “novità”, sono stati Cgil, Cisl, Uil e minoranza de, mentre la Confindustria plaude all’iniziativa. “Il Jobs Act è il mantenimento delle differenze e non la lotta alla precarietà”, ha commentato la Cgil. “La montagna ha partorito un topolino”, ha dichiarato Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, aggiungendo anche “Il governo aveva promesso che avrebbe tolto tutti i contratti di precarietàe ciò non è successo: sono dei bugiardi”; la minoranza del Pd ha parlato invece di una “straordinaria operazione propagandistica del governo sul lavoro”. Di parere contrario la Confindustria, che apprezza il lavoro del Governo sul Jobs act e sottolinea che “il dlgs sul contratto a tutele crescenti sotto alcuni aspetti tecnici, e’ stato migliorato”.  Infine il premier ha parlato del Ddl concorrenza affermando che “questo provvedimento che è un disegno di legge, serve ad ‘attaccare’ alcune rendite di posizione che hanno caratterizzato la storia del nostro paese. Stiamo dando una sforbiciata perché riduciamo il gap tra chi gode di una rendita e chi non ce l’ha ma anche perché tentiamo di eliminare norme di troppo”….