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JAMES (JIMI) MARSHALL HENDRIX…IL MITO NON MUORE MAI!

 

Sono pochi gli artisti che possono vantare la valanga di compilation, riedizioni e pubblicazioni spurie edite “dall’aldilà” come nel caso di James Marshall Hendrix. Una certa speculazione sul lascito del musicista più rivoluzionario del ‘900 che da anni vede protagonisti Alan Douglas prima, il padre Al poi, e recentemente la sorella Janie. Un fenomeno editoriale che sa di reliquie religiose e che sfrutta a piene mani tutta l’idolatria che gravita intorno a un personaggio scomparso troppo presto (pazzesco pensare che la sua rivoluzione sia avvenuta in soli 27 anni di vita). People, Hell and Angels – il titolo sembra sia stato coniato da lui in persona –, come Valley Of Neptune del 2010, ha lo stesso fascino di una tela ritrovata del Canaletto, nascosta sotto anni di polvere nei magazzini dell’Ermitage.

Certo, se state educando vostro figlio alla musica, i libri sacri di Hendrix su cui meditare sono e rimarranno sempre gli album ufficiali. Eppure People, Hell and Angels ha il fascino di raccontare l’ipotetico First Rays Of The New Rising Sun, il doppio album che avrebbe dovuto succedere a Electric Ladyland del 1968. In parte è la testimonianza in studio di quella strada iniziata, ma mai concretizzata, dei Band Of Gypsys con Billy Cox e Buddy Miles. In parte l’occasione di ascoltare Hendrix in collaborazioni inedite con Rocky Isaac dei Cherry People alla batteria (Crash Landing) o Stephen Stills al basso (Somewhere). Insomma, dodici brani inediti che, idolatria a parte, vale la pena possedere.

I punti di forza di questo ennesimo capitolo postumo sono: l’eccellente qualità audio, come forse mai prima udita in un disco del genio di Seattle; e l’occasione di sentire Hendrix suonare con formazioni così ampie. Numerosi i bocconi succulenti. Earth Blues – totalmente differente dalla versione di Rainbow Bridge – dimostra le potenzialità infinite del power trio Hendrix, Cox e Miles: funky corposo con splendida intro di chitarra che conferma le inarrivabili doti ritmiche di Jimi.Bleeding Heart, superba cover del brano di Elmore James, dimostra la capacità hendrixiana di personalizzare qualsiasi spartito. Let Me Move You aggiunge il sapore del sax di Lonnie Youngblood, Mojo Man le voci di Albert & Arthur Allen dei Ghetto Fighters. People, Hell and Angels offre in definitiva l’opportunità di scoprire un Hendrix camaleontico tra blues, funk e soul. Un vangelo apocrifo, ma che vale la pena di leggere.

lobo-(AG-RF) 29.03.2013

1 Commento »

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Una Risposta a “JAMES (JIMI) MARSHALL HENDRIX…IL MITO NON MUORE MAI!”

  1. 1

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