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ITALICUM; BALLOTTAGGIO BOCCIATO DALLA CONSULTA: SI AL PREMIO DI MAGGIORANZA

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AG.RF.(redazione).26.01.2017

 “riverlash” – La corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il ballottaggio previsto dall’Italicum,, la legge elettorale in vigore dal luglio 2016 ‘impugnata’ da un pool di legali in qualità di cittadini elettori. Ed è stata anche bocciata la disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. “A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio”, così come ha precisato la Corte. Il premio di maggioranza invece, che la legge attribuisce al partito che supera il 40% dei voti. è stato giudicato invece, legittimo. A seguito di ciò, Salvini e Grillo, chiedono elezioni immediate: il leader della Lega Nord, infatti, si è fatto sentire subito dopo la sentenza. “Habemus Legalicum!”, ha commentato Beppe Grillo: ora c’è una legge elettorale costituzionale e pronta all’uso per il voto subito e non ci sono più scuse: la Corte Costituzionale ha tolto il ballottaggio, ma ha lasciato il premio di maggioranza alla lista al 40%. Questo è il nostro obbiettivo per poter governare”. “Per tornare alle urne in primavera, occorre però estendere al Senato, la legge della Camera”, ha dichiarato Luigi Di Maio, aggiungendo anche che per armonizzare le leggi bastano due giorni”. Matteo Renzi ha reagito positivamente alla notizia: “Sono soddisfatto per l’esito della sentenza della Consulta che, conferma l’impianto dell’Italicum togliendo solo il ballottaggio. Basta melina, il Pd è per il Mattarellum, i partiti dicano subito se vogliono il confronto. Altrimenti la strada è il voto”. Posizione ribadita anche dal portavoce dei democratici Lorenzo Guerini. “Dalla giornata odierna dunque, il Parlamento è al lavoro – ha concluso Roberto Speranza del Pd – Il cuore dell’Italicum è saltato: la nostra battaglia politica contro quella legge, per la quale mi sono dimesso da capogruppo, aveva un fondamento. Ora il Parlamento deve lavorare, nei tempi necessari, per un sistema elettorale che rispetti i due principi di un equilibrio corretto tra rappresentanza e governabilita’, per non avere mai più un Parlamento di nominati.

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