Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

ITALIANI SEMPRE PIU’ POVERI: 30% DELLE FAMIGLIE A RISCHIO POVERTA’, UN PENSIONATO SU DUE PERCEPISCE MENO DI 1000 EURO AL MESE

AG.RF.(MP).31.12.2013.(ore 6.17)

 “riverflash” – I dati  parlano chiaro: secondo l’Istat, nel Rapporto sulla coesione sociale, viene evidenziato che, nel 2012, le famiglie residenti in Italia, in condizioni di povertà relativa, sono state il 12,7%, mentre gli individui si sono attestati al 15,8%. Si tratta dei valori più alti dal 1997, anno di inizio della serie storica. La povertà assoluta colpisce invece il 6,8% delle famiglie e l’8% degli individui. Dunque i poveri “assoluti” sono addirittura triplicati, ma la situazione più critica riguarda i pensionati. Quasi un su due di essi (46,3%), ha un reddito da pensione, inferiore a 1000 euro; il 38,6% percepisce infatti, una pensione compresa fra i 1000 e i 200 euro, mentre solo  il 15,1% dei pensionati percepisce una somma superiore ai 2000 euro. Inoltre sono oltre 500mila le persone tra i 50 e 69 anni che dichiarano di non aver ancora versato alcun tipo di contributo previdenziale, rischiando di non poter provvedere in maniera autonoma al proprio sostentamento in età avanzata. Nel 2012, l’età media di pensionamento è salita a 58 anni (era 57,1 nel 2006). Le donne tendono ad andare in pensione leggermente più tardi degli uomini; l’età media è più alta nel mezzogiorno. Il 62% tra 50 e 69 anni, vuole smettere di lavorare appena inizierà a ricevere una pensione da lavoro, soprattutto donne e dipendenti. In questa fascia d’età, sono 411mila gli occupati che, pur percependo già una pensione da lavoro, stanno prolungando l’attività lavorativa: 6 su 10 di essi, per motivi economici. Infine, la durata media delle carriere lavorative di coloro che si sono ritirati dal lavoro è di 36,2 anni, in lieve aumento rispetto al 2006 ( 35,1 anni). Infine le pensioni contributive, rispetto al 2006, si sono allungate, con un numero medio di anni di contributi versati che sale da 34 a 35,4 anni. Circa tre quarti dei ritirati dal lavoro è andato in pensione anticipata.

786d11508c9662f9db3f265bec11bfd75d7974bd01925d9ba99ece7e

 

 

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*