6 Giu 2013
ITALIA SEMPRE PIU’ IN CRISI SCHIACCIATA TRA AZIENDE CHE CHIUDONO E CASSAINTEGRATI
ROMA (RIVER FLASH)- La ripresa produttiva resta un mito del futuro e la realtà è sempre più dura, con un maggior numero di imprese che chiudono rispetto a quello delle imprese che avviano una nuova attività. La media è da capogiro: sono ben quattro al giorno le imprese che hanno chiuso i battenti negli ultimi dodici mesi, per un totale di 1.459 imprese attive in meno solo nella provincia di Venezia.
Quella del lavoro resta l’emergenza prioritaria, nell’Italia della recessione che fatica a riprendersi dalla crisi economica. L’allarme lo ha lanciato ieri anche Confindustria, con la crisi che brucia più di mezzo milioni di posti di lavoro e la chiusura di 40 imprese al giorno. L’industria italiana rischia di scomparire. La protesta di Terni è il termometro della tensione crescente nel Paese: una giornata convulsa, con 400 dipendenti della ex Thyssen (ora Acciai speciali Terni, di proprietà della finlandese Outokumpu) che protestavano per il futuro incerto dello stabilimento. Quattro ore di sciopero indetto per richiamare l’attenzione del governo Letta, con l’acciaieria “appesa a una vendita forzata imposta dall’Antitrust europeo”, come sottolinea Repubblica. Una prospettiva, quella della chiusura, che lascerebbe senza occupazione circa 5mila persone.
Situazione pesante anche tra Caserta e Fabriano (Ancona), a causa del piano di riorganizzazione annunciato dalla Indesit e il rischio esubero per più di 1400 lavoratori. Anche in questo caso gli operai hanno manifestato il proprio disappunto e le proprie paure per le strade delle città.
E dove non si tagliano posti di lavoro, si continua a fare ricorso alla cassa integrazione guadagni: in totale, nei primi tre mesi di quest’anno, le ore autorizzate sono state in totale 4.763.000, con un incremento del 2,7 % rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso e di oltre il 60 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2009.
Il fatto ancora più grave è che è in vertiginoso aumento il ricorso alla cassa integrazione straordinaria (utilizzata dalle aziende in grave crisi e ristrutturazione dagli esiti ancora incerti) con 2,2 milioni di ore autorizzate, seguita dalla cassa integrazione in deroga (1,6 milioni di ore nei primi tre mesi del 2013) utilizzata dalle imprese manifatturiere artigianali, nel commercio e in altri settori non industriali. In diminuzione è solo il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, con un – 30 % di ore richieste ed autorizzate da gennaio a marzo di quest’anno.
FT AG RF 6.6.2013