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ISRAELE, VIA A NUOVE CASE PER I COLONI. PROCESSO DI PACE A RISCHIO

AG RF FT 12.08.2013isr

GERUSALEMME (RIVER FLASH) – Israele ha dato l’approvazione preliminare per la costruzione di oltre 800 nuove case nelle colonie ebraiche nella Cisgiordania occupata, dove i palestinesi vorrebbero veder riconosciuto il loro stato. Lo ha riferito un funzionario israeliano.

Guy Inbar, portavoce dell’amministrazione civile in Cisgiordania, ha detto che il progetto iniziale per la costruzione di 800 nuove case è stato approvato ieri, senza fornire ulteriori dettagli. Circa 500.000 coloni israeliani vivono in Cisgiordania e a Gerusalemme est, area conquistata nella guerra mediorientale del 1967, tra 2,5 milioni di palestinesi.

Gli Stati Uniti hanno manifestato “preoccupazione” per un nuovo stop ai negoziati, la cui ripresa è prevista il 14 agosto prossimo a Gerusalemme e poi a Gerico. “L’autorizzazione riguarda la costruzione di oltre 1000 unità abitative in Cisgiordania”, dice Lior Amichai in rappresentanza del movimento progressista pacifista Peace Now, “Ciò mette in discussione le reali intenzioni di Israele e del premier Netanyahu riguardo ai negoziati”.

IL 29 e 30 luglio scorsi israeliani e palestinesi, dopo tre anni di gelo, erano tornati nuovamente a sedersi intorno a un tavolo a Washington. L’Unione Europea si è espressa chiaramente sulle colonie. Le nuove linee guida pubblicate il 18 luglio, che saranno valide dal 1 gennaio, vietano investimenti a favore di realtà israeliane connesse “direttamente o indirettamente” con gli insediamenti dei coloni in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e sulle Alture del Golan.

Israele d’altra parte ha ribadito che non firmerà accordi con l’Unione Europea che non riconoscano la sua sovranità oltre i confini del ’67.

“Chiediamo al governo israeliano di fermare la costruzione degli insediamenti, ha detto Saeb Erekat, capo negoziatore palestinese, e di dare al processo di pace l’opportunità che merita, al fine di raggiungere la soluzione dei due Stati”.

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