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Ippica galoppo: CANTICCHIANDO e BLU METAL JACKET non saran campioni, ma torniamo a mostrare qualità

di Francesco Angellotti (AG.RF 21,11.2023)

(riverflash) – Il recente declassamento subito dall’Ippica italiana, porrebbe un lungo discorso a questo proposito. Non vogliamo affrontare un argomento che sarebbe troppo lungo da trattare, in quanto se non si considerano i particolari, come sempre avviene, è completamente inutile; ma notiamo con piacere che le Scuderie Italiane stanno cercando nelle corse importanti di ritornare ad una linea lanciata nella qualità

   Il discorso sarebbe ampio, e presumerebbe un riequilibrio in tanti risvolti, anche se contrario alla decadenza epocale, che non riesce a mantenere lo Stile nelle tante e grandiose innovazioni dilaganti, presentate come necessarie

   Due corse in particolare han dato risalto alla riunione centrale d’Autunno, in cui son state disputate solo 6 corse, come effettuato di norma, avvenuto il ridimensionamento. Pensare che prima erano 8 le corse per giornata, e quando si svolgeva la 9° corsa si doveva elargire lo “straordinario”. Eppure i Proprietari ed anche gli Allevatori hanno la forza di presentare l’Evidenza agli Enti che tengono cura ad altri Valori, non considerando la convenienza strutturale e nazionale della Qualità.

   Il premio dedicato al grande Nearco, che si può considerare il capostipite mondiale nella riproduzione, è stato reso “Superhandicap”, praticamente quel che fin’a ieri era una Listed Handicap. Sottile cambiamento nella qualifica, ma più nominale che qualitativa, perché il concetto è sempre lo stesso. In proposito torno a ribadire quel che scrissi, ormai anni addietro, riguardo le corse molto dotate, disputate come giudicate dall’Handicapper; ma ritorniamo ad un discorso generale che prima abbiam detto non sia il caso d’affrontare: anche se “qualcuno” dovrebbe pensarci

   Partiti in questo 1 600 metri in pista grande, il gruppo si è subito sgranato, in quanto i pesini son scappati per far sentire il peso a chi sarebbe entrato in difficoltà. Infatti il vincitore era nella metà gruppo dietro gli scalmanati, come quasi il secondo arrivato che ricordava nella giubba una gloriosa scuderia che adesso si ricorda come mitica, la scuderia Aterno, del sig. Tudini.

Entrati in dirittura, le retrovie si presentano per lottare, sgranati in tutta la pista, lasciando nel dubbio fino a metà dirittura; ma chiamati allo sforzo, Wild Sea scatta su tutti mentre i distacchi si accentuano tra chi si sforza nella lotta, e chi demorde arrivato ad eccesso, non reggendo il passo. Si lancia verso il traguardo Wild Sea, ma al largo piazza uno spunto bruciante CANTICCHIANDO, che lotta col battistrada che si era staccato, e lo supera pur solo di una incollatura, forse poco di più

   Una giusta soddisfazione per la scuderia che ha affidato le cure del cavallo a Mario Gasparini, che ha scelto Pisa per condurre l’allenamento del suo Team, potendo svolgere il miglior training in uno spazio che altri Ippodromo neanche sognano; e và riconosciuto del il team dell’allenamento si è formato partendo dal nucleo formato dal tecnico Turri, continuando la figlia Francesca nel discorso anche volto all’estero, unendosi con Marco non solo nel lavoro. Classico per il Complesso pisano cercare d’importare qualità ad ogni livello, e tra i diversi fantini stranieri che col tempo si son fatti notare, adesso è stata data fiducia a Marcel Kolmarkaj, che ha saputo mostrare quanto promettente sia stata la scelta, evidenziando ancora di saper montare con sensibilità e tattica; col pesone da n° 1 ha saputo attendere, trovare la scia giusta per risalire, trovare il momento per piazzare lo spunto che è stato bruciante per lo scatto ed il tempo: un attimo prima o un attimo dopo, e sarebbe arrivato secondo

   Terzo era Charlie’s Jamboree, ma a distanza mostrando che chi era stato individuato superiore, era veramente il cavallo dalla migliore forma, arrivati nell’ordine il n° 1 ed il n° 2; il terzo era il n° 8, ma altri 10 ancor più leggeri: tutti dietro a lunghezze.

Altra corsa interessante è stato il premio Capannelle, che è una corsa in cui quel che conta è la velocità: anche se è importante il ricambio di fiato, per cui aver tenuta è una qualità, che senza arrivi dietro a paletti.

   I cavalli erano talmente tanti, che prendevano quasi tutta la pista; in questi casi, a volte i numeri alti, trovandosi più vicino allo steccato destro, si appoggiano sul lato più vicino, creando due poli che lottano lontani, e spesso è necessaria la fotografia anche per distanze non minime. Invece tutti si sono accostati allo steccato dal lato Tribune, ove era lo stallo del n° 1 di partenza, forse condizionati i fantini anche dal terreno, cercando quello meno lavorato.

   Per la felicità di chi ha sostenuto il cavallo vincitore, il betting lo ha pagato 7, indice che non era tra i favoriti. Eppure il purosangue ha dominato, tenendosi non tra i primi verso lo steccato, lasciando sfogare tutti gli avversari tra i quali era difficile trovare chi conduceva; ai 300 dal palo si mostra BLU METAL JACKET che passa in testa ma controlla la corsa; gli avversari cercano di non farsi superare, e lottano Reiton, Kight Up My Dream, con Infinity Light che piomba da dietro. Ma negli ultimi 100 BLU METAL JACKET sferra l’ultimo attacco, e s’invola vincitore netto su Reifan che non regge l’allungo, ma non ha problemi per il secondo posto di fronte a Light Up My Dream, che riesce a difendersi dalla volata finale di Infinity Light che è quarto.

   Soddisfatto dell’ottava vittoria conseguita dal suo allievo, Nicolò Rugani può ringraziare il fantino Claudio Colombi per aver saputo interpretare il suo allievo: facendolo mettere bene sulle gambe senza cercare subito la testa, poi col cavallo in mano ha saputo succhiare il terreno arrivando tra i primi, e senza precipitare i tempi ha saputo dosare lo spunto giugendo al momento giusto, lasciando gli altri a lottare solo per le piazze.

   Giornate come queste portano passione, nella speranze di tornare tra i migliori nel Turf internazionale.

(foto di Stefano Savi)

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