25 Mar 2013
IL TRIBUNALE CHE GIUDICHERA’ LATORRE E GIRONE NON PUO’ CONDANNARE A MORTE
(riverflash) – La situazione sembra ricomporsi tra Italia e India, per l’importante e complicata questione dei due marò. Dopo il braccio di ferro e il rientro in India dei due marinai, oggi a New Delhi è stato istituito il tribunale per esaminare il caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Secondo alcune conferme, provenienti da un comunicato rivolto all’Italia del ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, questo tribunale sarebbe autorizzato a dettare sentenze fino ad una pena massima di sette anni, tralasciando così la pena di morte e l’ergastolo. Lo stato italiano è in continuo movimento per la questione marò, e questa mattina il sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, è stato ricevuto dal ministro degli esteri indiano. L’incontro è durato poco più di un ora, e secondo le prime informazioni uscite sui quotidiani Indiani, De Mistura è stato soddisfatto e nella giornata di domani tornerà a roma per consultarsi con il ministro degli Esteri Giulio Terzi. Intanto secondo quanto riportato dal Times of India, il giudica a capo del tribunale speciale che si pronuncerà sul caso dei due marò sarebbe Amit Bansal. Come chiesto dallo stato italiano, il magistrato attuerà un processo veloce e concederà in caso di condanna dei due marò, di scontare la loro pena in patria a seguito di un recente accordo tra Italia e India. Nella mattinata di ieri, dopo aver assistito alla santa messa cristiana delle palme, è stato intercettato da una televisione locale, Massimiliano Latorre, ed ha sottolineato “Siamo militari, abbiamo le stellette. Sappiamo obbedire, nella buona e nella cattiva sorte”. Sempre nella stessa giornata, è rimbalzata su tutte le televisioni la stima dell’ammiraglio della Marina Militare Giuseppe De Giorgi verso i due marò “Capo Latorre e Capo Girone hanno avuto il coraggio dell’obbedienza, nel momento più difficile, guardando all’interesse dell’Italia, coerentemente con i valori di lealtà, onore e amore di patria che devono sempre ispirare le nostre azioni e le nostre scelte. Noi marinai continueremo a fare il nostro dovere con orgoglio e disciplina, sull’esempio di Latorre e Girone, fiduciosi nella vittoria delle nostre ragioni. Sosterremo incondizionatamente i nostri Fucilieri e le loro famiglie. Per mare e per terra”.
di Daniele Giacinti (AG.RF 25.03.2013)