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IL TAO DELLA POLITICA

images[9]“riverflash” – Anni fa è uscito anche in Italia un libro molto bello ed interessante, di Fritjof Capra, un fisico e saggista austriaco, intitolato  Il Tao della fisica (1975), tradotto in italiano nel 1982 (Adelphi) e divenuto famoso solo con la ristampa del 1989.

In questo volume Capra svolge un’analisi delle analogie tra le teorie relativistiche e quantistiche della fisica moderna, e le filosofie religiose orientali, in particolare il taoismo e lo zen.

Non è questo il contesto in cui svolgere un’analisi di come le teorie del Tao e dello Zen siano analoghe alla moderna fisica relativistica e quantistica, suggerisco la lettura del libro per chi volesse saperne di più, tuttavia, alla luce di quanto sta succedendo nella politica del nostro paese e soprattutto degli errori che in nostri politici e governanti commettono, trovo interessante svolgere un’analisi di come la legge del Tao sia applicabile alla politica

Secondo il Taoismo ed a una delle sue leggi, quella del Qi-gong, ossia dello Yin e Yang, in base alla quale tutte le manifestazioni del nostro mondo reale hanno la loro parte opposta: vedasi il maschile ed il femminile, il polo nord ed il polo sud del campo magnetico, il polo negativo e quello positivo nel campo elettrico, il bene e il male nella religione e così, via, per tutti gli aspetti della materia e della nostra esistenza. Ora si dà il caso che nel nostro mondo reale, che è polare, non si possa separare un polo dal suo opposto senza causare l’annichilimento di entrambi. Applicando questo principio alla politica si capisce come l’annientamento di uno dei due partiti ora al governo, PD e PDL, causerebbe presto anche la rovina dell’altro. L’abbiamo visto in tempi recenti, quando, dopo la caduta del muro di Berlino e quindi del comunismo, è caduta anche la Democrazia Cristiana, il cui scopo era appunto quello di opporsi al comunismo. Siccome ora il PDL fa capo unicamente a Berlusconi, eliminare lui per far cadere il PDL vuol dire fare in modo che, quasi subito, si sgretoli anche il PD, il cui scopo è, appunto, solo quello di opporsi a Berlusconi. Penso che la cosa sia abbastanza evidente, eppure pare che i politici non la capiscano affatto, risoluti come sono a cercare in tutti i modi di eliminare il partito all’opposizione. Oltre a questo non si rendono conto che più nominano (denigrano) Berlusconi, più gli fanno processi, più gli danno forza. Non parlo qui di forza fisica, ma di una speciale forza di campo, del tipo di quella che si genera durante le importanti partite di calcio, in cui, ad un certo punto, tutti i tifosi agiscono all’unisono, sia nel bene che nel male. Molti si continuano a chiedere come mai così tanti italiani persistano a votare Berlusconi, nonostante gli scandali ed i processi e, non capendo il problema, continuano a condannarlo ed a dargli contro.

In base alla legge del Qi, è ovvio che, più lo si combatte, più gli si da forza: “tutto ciò a cui resisti, persiste”.

E allora, cosa fare se veramente si vuole annientare Berlusconi? Nulla, se non si vuole sparire presto, altrimenti, se proprio si vuole vincere, la cosa più semplice sarebbe quella di ignorarlo, non parlarne mai, solo in questo modo il suo campo morfogenetico perderebbe la sua energia e, piano piano, ci si dimenticherebbe di lui e quindi scomparirebbe nel nulla. Per fortuna o per disgrazia (dipende dai punti di vista, il nostro mondo è polare, ricordate?) nessuno applica questi principi e Berlusconi continua ad avere la massima importanza nel nostro panorama politico.

AG.RF. (CP) 13.07.2013

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