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IL SIGNIFICATO DI UN’ASTA DI CAVALLI COME QUELLA DEL 2 NOVEMBRE A CAPANNELLE

asta capanndi Francesco Angellotti (AG.RF 04.11.2014) ore 11:46

(riverflash) – La mattina del 2 novembre, in occasione della disputa del Gruppo 1 premio Roma – Gruppo 2 premio Ribot – Listed Races Criterium Femminile ed altri importanti corse concluse con buoni handicap, si è svolta presso l’Ippodromo Capannelle un’asta di cavalli in allenamento tenuta dall’ Italian Thoroughbred Sales.

   Eravamo molto curiosi sul risultato, perchè il modo con il quale l’Ippica è trattata tende a far passare la voglia d’inserimento e partecipazione ad un settore deprezzato e disprezzato, oscurando i suoi valori che nella storia ha raccolto e portato avanti. Inoltre, i cavalli presentati erano d’infimo ordine quasi tutti, al massimo vincitori di corse a vendere o sulla sabbia di Capannelle. Cosa vuoi che venga fuori da un’asta così, adesso?

   Il risultato ci ha stupito e, direi, anche rincuorato.

   Certo, la qualità non esisteva, ma non poteva esistere perchè adesso l’ippica non è assistita ne’ considerata, quindi non si possono fare spese troppo impegnative per comprare qualcosa che è solo elemento di divertimento, ma grava sul reddito personale e basta.

   Per cui hanno sfilato cavalli da corsa a vendere, molti anche in brutta condizione; ed ovviamente i prezzi sono stati da bassi a bassissimi, andando avanti a botte di 200, 500 euro, arrivando all’acquisto entro e non oltre i 4 000 – 5 000 euro.

   Ma non c’è da ridere, perchè il significato è profondo. L’amore per il cavallo, la passione delle corse, lo scambio con la natura, il contatto con un animale nobile ed espressivo, è qualcosa a cui l’uomo è legato. Soprattutto in questo momento, in cui la scienza scopre quanto abbiamo distrutto e gli squilibri che siamo riusciti a creare, la vicinanza con il cavallo è un elemento di cui si sente sempre maggior bisogno. Per esempio, in Libia ad un matrimonio è tradizione che lo sposo regali un cavallo alla sposa; così, saputo di poter sfruttare un mercato sotto le scarpe, è stato commissionato un simpatico ragazzo mediorientale, che lavoricchia tra le scuderie, per comprare un cavallo, in quanto sarebbe costato poco; e regalare un giovane purosangue sarebbe stato un regalo enorme, molto al di sopra del suo valore effettivo. Ed in effetti l’improvvisato agente ha acquistato una cavallina ad 800 Euro, che  non valeva neanche quella cifra, ma sarà un regalo bellissimo.

   Un altro cavallo è andato in Turchia, acquistato per 4000 Euro, ma effettivamente per competizione, entrerà in una scuderia da corsa.

   E’ stata un asta in cui non poteva essere ricercato il valore della qualità e selezione, ma ha avuto valore quello di diventare proprietario di un cavallo con cui avere un rapporto, effettivo o intenzionale e poco reale. Infatti quei pochi casi interessanti, sono passati inosservati.

   Infatti, come si è presentata una femmina di qualità, figlia di Spirit of Desert e Panarea, da Indian Ridge quindi una buona genealogia, interessante per la razza, dalla discreta carriera corse (6  corse 3 vittorie 2 piazzamenti), vittorie di condizionata, quarta nel premio Pisa, vincitrice di più di Euro 15.600, è stata venduta per 7000 Euro: dire sottoprezzo è un po’ da ridere. Infatti non c’è mercato, non si compra per i premi al traguardo, che sono una chimera; ma solo per il valore del Cavallo, che è un animale che ha una dimensione importante per lo svolgimento della vita dell’uomo.

   Un altro esempio di quanto abbiamo appena detto, è quello delle 3 due anni, femmine, che non avevano corso.

      Bridge Atena, una figlia di Approve e Sharp Catch: da parte maschile la linea Green Desert incrociata con quella di Sadler’s Wells, ambedue in terza generazione. La parte femminiile, sempre in terza generazione, unisce la linea Kris, con quella di Nonoalco che, per quanto scaduto dalle aspettative, è sempre un Nother Dancer. Poi è passata Dynaer, figlia di Spirit of Desert (devo ricordare la linea Desert Prince – Green Desert incrociata con Low Society) mentre la linea materna arriva in terza generazione a Lycius. Ancora Tete et Coeur, con padre Rip Winkle da Galileo quindi Sadler’s Wells con la madre in terza generazione da <Stravinsky, mentre in linea femminile la madre è figlia di Linamix. Queste tre puledre, ammesso che non arrivino alla corsa anche se tardive e comunque non siano di accettabile categoria, prese come fattrici potrebbero essere interessantissime per raddrizzare le parabole in discesa e ritrovare la grande qualità, insita nel loro sangue.

   Ma l’allevamento  oramai è distrutto, non c’è più alcuno sfogo nella ricerca della qualità, non c’è più selezione, i Valori si sono annullati e tutto è andato perso. Chi pensa a ricercare doti di miglioramento, a trovare un imbriding riuscito, nel fare un outcross che unisca le giuste tendenze per trovare resistenza e velocità, tutto il discorso che un allevatore, prima, sviluppava nella ricerca della qualità e della Razza. E’ stato tutto distrutto, in una commistione di galoppo e trotto che ha solo creato confusione, inconvenienti strutturali e malcontento in ambo i settori.

   Tanto, chi si è trovato a coordinare l’ambiente, non sapendo cosa era capitato loro in mano,ha pensato che basta far giocare il pubblico, negli Ippodromi o nelle sale. E dato che hanno inventato giochini che sono molto cretini, ma fanno sognare (e là rimangono) cifre stratosferiche, il gioco dei cavalli perde valore, l’ambiente è dentro un giro che sosta troppo, hanno pensato bene che la cosa migliore è far terminare lo svolgimento di questo sport, così inutile.

   Il problema è che abbiamo lasciato che l’Ippica scivolasse in mano a chi non la conosceva, e non c’è modo di fargli capire degli

errori. Son solo capaci di raccontare che “siamo in un momento di crisi” per cui ci dobbiamo restringere, rimpiccolire. Non sanno che la distruzione dell’Ippica porta alla fine di tutto l’Indotto, e che quindi la morte del settore vuol dire ulteriore crisi di 10 000 altri.

   Non è molto difficile capire che crisi chiama crisi, quindi la via che porta alla salvezza non è quella di rimpiccolire le fonti energetiche, ma piuttosto quella di eliminare il sur plus per dare sfogo a tutto quel che è un canale di produzione. Non ci vuole Macchiavelli per capirlo.

   Per cui, prendiamo spunto dal fatto che la realtà Ippica non muore ma resta ancora attiva nelle Aste in cui si vendono per 5 000 Euro cavalli da corsa a vendere; capiamo così che l’Ippica è un enorme canale di sfogo che non si può eliminare, perchè è uno sport insito nell’animo umano, dai tempi preistorici e nel seguente continuo sviluppo.

   Ringraziamo i gentili signori che si son dati da fare per inquadrare il nostro ambiente come loro credevano fosse più opportuno; constatando la loro ignoranza e sprovvedutezza, andassero i signori a sfasciare altre scatole metalliche che possono sopportare la loro impreparazione, e lasciassero a noi riorganizzare la nostra realtà.

   Tanto, lo vediamo, con tutti i provvedimenti che fanno, con tutti i sacrifici e tutte le prediche che sono sulle loro labbra, non hanno risolto niente e, se son sicuri di portare soluzioni, le verifiche poi smentiscono le aspettative.

   Levatevi di torno, avete fatto troppo del male, la situazione venga organizzata da tecnici che sappiano  cosa fare.

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