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IL PROFESSORE NON SA INSEGNARE E VIENE LICENZIATO. E’ LECITO TUTTO CIO’?

insegnantiAG.RF.(MP).06.03.2015

“riverflash” – Sollevato dall’incarico. E’ accaduto a Montebelluna, dove un professore di ruolo è stato licenziato dall’istituto Einaudi-Scarpa di Montebelluna, dal preside reggente, Gianni Maddalon. Al docente sarebbero state contestate mancanze a livello professionale (nulla da eccepire invece per quanto riguarda le “regole” disciplinari), per le quali appunto, è stato chiamato in causa il preside dell’Istituto. Si tratta del primo e unico caso in Italia, riguardante un professore “con cattedra” da diverso tempo. Ma qual è stato l’iter che ha portato il preside (perché solo lui può farlo) a sciogliere il contratto di lavoro? Le contestazioni fatte al professore vanno ora analizzate da un ispettore e se verranno confermate, egli avrà la possibilità di fare ricorso; in ogni caso, nel contratto di lavoro, è prevista la possibilità di licenziamento per incapacità, mentre per quanto riguarda i motivi legati alla salute, c’è la possibilità di attribuire alla persona in questione, altri incarichi all’interno della scuola, mantenendo però il posto di lavoro. E ora sorge la solita spontanea domanda: qual è il metro di valutazione e in cosa consiste la modalità per decidere che un professore non è “adeguato” all’incarico che riveste? Chi è in grado di valutare l’eventuale “scarsa” preparazione dei ragazzi? E come si può stabilire che un professore non è in grado di garantire una preparazione adeguata, dopo anni e anni di insegnamento?

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