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IL PARLAMENTO BOCCIA IL TAGLIO DEGLI STIPENDI…. STRANO AVREMMO CREDUTO IL CONTRARIO

(riverflash) – Ieri si è consumata l’ennesima presa in giro agli italiani da parte del nostro Parlamento: è stato infatti bocciato il taglio degli stipendi degli onorevoli e rimangono così intatti i costi della politica. Ma che bravi questi politici, mentre tutti noi stiamo facendo sacrifici, letteralmente “strangolati” dalle tasse e con serie difficoltà ad arrivare a fine mese, mantengono il loro stipendio “tutto intero”  mentre noi comuni cittadini stiamo a guardare. Il provvedimento è stato considerato “inammissibile” perché, secondo quanto dichiarato dai soggetti interessati, l’emendamento al decreto sviluppo che proponeva di ridurre gli stipendi dei parlamentari, avrebbe portato con sé un consistente taglio alle opere di sviluppo e crescita. Un’ottima scusa di fronte agli italiani che si aspettavano un gesto “responsabile”, almeno un cenno di un’inversione di tendenza per poter sperare che qualcosa possa davvero cambiare in questo disastrato Paese. Ma non è successo nulla di tutto questo e non è certo questa la prima volta che il Parlamento si comporta in così di fronte alla possibilità di mettere mano nelle loro “onorevoli” tasche: era già successo durante il governo Berlusconi quando era stato proposto di dimezzare gli stipendi, passando da 12mila a 6mila euro, adeguandosi così alla media degli altri paese europei. In sostanza l’emendamento giustifica la mancata riduzione con la possibilità di “reperire risorse da destinare al sostegno delle politiche per la crescita e l’occupazione giovanile, il trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto ai membri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non può superare la media ponderata rispetto al Pil degli analoghi trattamenti economici percepiti annualmente dai membri dei Parlamenti nazionali dei sei principali Stati dell’Area Euro”.  Fin qui il discorso potrebbe anche filare liscio… tuttavia rimane il fatto che gli italiani non sono così sprovveduti da credere a certe scuse e sono letteralmente stanchi di essere presi in giro dagli “onorevoli” che in barba alla difficile situazione economica che stiamo vivendo, non intendono in nessun modo rinunciare ai soldi e ai privilegi. Un bell’esempio non c’è che dire, mentre nel frattempo i Presidenti di Camera e Senato annunciano con aria sontuosa, la possibilità di ridurre il loro stipendio del 30% (tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…) mentre Beppe Grillo propone loro di dimezzarlo. La considerazione da fare a questo punto è la seguente: se i nostri “onorevoli” sono i primi a “voler cambiare tutto per non cambiare nulla”… quali garanzie di cambiamento, chiarezza e trasparenza possono darci le persone che siedono in Parlamento?

AG.RF. (MP) 21.03.2013

 

1 Commento »

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Una Risposta a “IL PARLAMENTO BOCCIA IL TAGLIO DEGLI STIPENDI…. STRANO AVREMMO CREDUTO IL CONTRARIO”

  1. 1

    Claudio Peretti dice:

    Ma lo capiscono o no che il fatto sdi essere stati eletti parlamentari è un servizio e non un privilegio? Fino a ieri la mentalità comune, abituata al vassallaggio, vedeva gli “onorevoli” (termine ormai da eliminare) come capi, cui si doveva obbedire. Oggi la cosa non è più così: loro sono lì per fare le leggi che interessano al popolo, se non le fanno o ne fanno altre che al popolo non interessano, vanno cacciati!

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