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IL NUOVO FUTURO DI SILVIO BERLUSCONI

F06D6E0F1124-1860-kjVB-U10207424292400yH-330x185@LaStampa.it[1]AG.RF.(MP).12.10.2013

“riverflash” – Silvio Berlusconi è in attesa di sapere quale sarà il suo futuro essendo ormai certo che indulto o amnistia non lo riguarderanno affatto e allora sta pensando a come “scontare” la sua pena. Il suo pensiero è rafforzato anche dalle recenti parole pronunciate dal ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, la quale, intervistata da Giovanni Minoli, ha dichiarato che amnistia e indulto “non riguardano Berlusconi”. Sembra ormai fin troppo certo che l’ex Premier dovrà scegliere tra gli arresti domiciliari, i servizi sociali o il carcere come lui stesso ha ammesso, non si sa se per provocazione o reale intenzione. In ogni caso, entro il 15 ottobre, dovrà essere depositata presso la Procura di Milano la scelta fra domiciliari e servizi sociali. Se l’opzione sarà la seconda, verrà avviata un’attività istruttoria dall’Uepe (ufficio di esecuzione penale esterna). Berlusconi dovrà allora incontrare più volte gli assistenti sociali, anche se l’accesso ai servizi sociali dovrebbe essere negato se non c’è ravvedimento, ossia se non c’è una volontà di riparare rispetto all’azione commessa (ma Berlusconi si dichiara condannato innocente). Sulla base dell’istruttoria, un giudice del tribunale di sorveglianza farà la relazione al collegio e (probabilmente nella prossima estate) ci sarà la decisione. “Il tribunale deciderà in piena autonomia dove mandare Berlusconi”, ha affermato uno dei suoi legali e potrà quindi succedere di tutto. Varie sono state le ipotesi formulate in questi giorni per “il lavoro” che il cavaliere andrà a svolgere; il primo a fare una proposta è stato il leader della Destra, Francesco Storace, il quale lo ha “invitato” ad andare a fare i servizi sociali al Giornale d’Italia: “potresti occuparti della pubblicità, sei un professionista”, proposta che Berlusconi sta valutando.  Un’altra ipotesi è che si possa trovare per lui un “lavoro di pubblica utilità” nella sua residenza, quale ad esempio, la stesura di un programma economico per le fasce più deboli della popolazione. Ciò vuol dire che resterebbe a casa, come negli arresti domiciliari, ma dopo le ore di lavoro stabilite avrebbe la libertà di uscire. Inoltre si sta inoltre studiando se l’attività politica non sia in sé e per sé un’attività di carattere sociale, un lavoro adatto al reinserimento nella società. Infine ci sarebbero le soluzioni di famiglia: la Fondazione Onlus Milan, la casa di riposo Mortara (Pavia), già ricovero della zia suora, l’ospedale San Raffaele. Insomma le soluzioni per far scontare la pena all’ex Premier sarebbero tante per la gioia di tutti coloro che vorrebbero vederlo “distrutto” e questo è proprio il presentimento che anch’egli ha nel suo intimo: “vogliono farmi marcire in carcere come Yulia Timoschenko …Putin mi aveva avvertito…. E i miei legali prevedono per me, un futuro molto infausto…”..

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