AG.RF.(redazione).27.11.2020
“riverflash” Tutto dopo le feste: niente scuola per ora e niente sci: a confermarlo è il Governo che vuole aspettare almeno un mese e mezzo per non rischiare di nuovo: “i contagi devono rallentare”: questo è ciò che il ministro Boccia ha detto alle regioni “La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto. Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza: seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. D’altronde Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede”. E sulla scuola: “Le regioni unanimamente hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza”. Restano ora da definire solo alcuni punti per il Dpcm di Natale , come ad esempio gli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione, oltre a quello degli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti: anche su questo l’orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, eventualmente con qualche deroga. Nella giornata odierna, torneranno a riunirsi i capi delegazione di maggioranza, e potrebbero esserci Cts e Istituto superiore di sanità. A giorni, forse prima, saranno riconvocate le Regioni. Il nuovo Dpcm sulle misure anti contagio dovrebbe confermare quello attuale, con la divisione delle Regioni in tre fasce, e introdurre specifiche restrizioni per il Natale: tuttavia la discussione è ancora aperta e occorrono nuove valutazioni.
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