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IL LIBRO DI EDGARDO FRANZOSINI «QUESTA VITA TUTTAVIA MI PESA MOLTO»

franzosini questa vita pesadi Francesco Angellotti (AG.RF 16.01.2016) ore 09:34

(riverflash) – Tra conferenze e presentazioni, la Biblioteca di Terni spesso si mette in evidenza con gruppi di studio interessanti. Sempre mi sento disposto a espandere il contenuto offerto anche ai lettori di RiverFlash, sperando e credendo di trattare tematiche interessanti. Se così non fosse, chiedo scusa ai lettori ed alla Redazione, purtroppo al di là di certe tematiche non riesco ad andare, perché preferisco scrivere articoli su argomenti su cui ho cognizione di causa, non mi piace sparare senza conoscere l’argomento; anche perché mi illudo , casomai, di intessere una discussione con un lettore che, dalle mie affermazioni, voglia portare avanti opinioni diverse o più ampie. Quindi, rinnovo le mie scuse, passate oltre.

   Chi è interessato all’argomento letterario, credo non possa non trovare un ottimo studio il nuovo libro di Edgardo Franzosini “Questa Vita, tuttavia, mi pesa molto”. Non crediate che sia un testo autolesionista ispirato da obnubilazioni di Morte e distruzione, che sciocchezze. E’ invece un testo molto interessante su una personalità che ha avuto intorno a sé personaggi notissimi, che ha raccolto un successo straordinario in diversi paesi europei (Francia, Belgio, Germania… basta?), eppure in Italia è quasi sconosciuto; sarà che è d’origine Milanese, e a Milano quel che non è commerciale viene soffocato. Ma anche questo è un pregiudizio che bisogna smentire, perché il Valore non si può, e non si deve, commercializzare. Quindi, contraddiciamo questi luoghi comuni, facendo conoscere la personalità presentata da  Edgardo, che indubbiamente può arricchire lo spirito di Ricerca di molti Animi, che anelanti nell’Ignoto, si ammantano d’Insoddisfazione.

   Non ci sembra opportuno che questo tentativo sia provato da coloro che assumono questo atteggiamento per Moda; perché sono le prime vittime del consumismo, e non avranno mai storia nello svolgimento dell’Evoluzione e dei Concetti. Lasciamoli fare i “disinseriti” nelle loro piscine, tra hashish e marijuana (quando va bene).

   La persona presa come spunto del racconto, è Rembrant Bugatti; già il nome rende soggezione. Era una persona che cercava sempre qualcosa, quel qualcosa che non si può trovare, perché rappresenta sempre la premessa d’altro che se raggiunto si allarga ad alternative impossibili, secondo un processo infinito.

   Per questo, forse, era tremendamente attratto dagli animali; ma non quelli domestici, che carezzi e tieni in braccio a casa; gli animali che cercava, erano quelli feroci del circo, ove andava ad abitare vicino, in qualsiasi posto d’Europa in cui capitava (Parigi e Amburgo soprattutto).

   Particolarissimo ed intenso anche il suo rapporto familiare, con tutti quelli che gli sono stati vicino; a cominciare dal nonno, il padre per il quale provava un intenso sentimento contrastante, la sorella che molto lo aiutò, il fratello, con il quale si unì in una maniera strettissima ma ambigua, chiamandosi per soprannome. E dire, che la famiglia era una delle più benestanti, fondatori della casa automobilistica Bugatti, la più lussuosa ed esclusiva.

   Ma la sua vena la sfogava nell’ispirazione che assorbiva andando ad osservare gli animali allo zoo: persi nella loro feroce alienazione. Tante le avventure trascorse, e tante le immagini scolpite; degli animali e del suo volto. Questi erano i due soggetti esclusivi, un indizio psicologico che molto offre nelle valutazioni; tanto più che l’unico oggetto scolpito, di grandezza enorme, è un crocefisso, immagine tra il sacro e il profano.

   Ed, in fondo, la sua personalità era molto distaccata dal Mondo. Un atteggiamento quando signorile, altre volte da Dandy o proprio da sbandato… facciamo distratto. Non amava il colloquio ma pensava che l’Ideale fosse una Comunità senza parole.

   Voi capirete, un personaggio così eclettico, così contraddittorio, così nuovo ed alternativo, ma così chiuso in schemi opprimenti… come si può descriverlo in poche parole? Avrete capito, forse, che è stata una testimonianza interessante, anche se non ho raccontato molto del contenuto artistico straripante, che era nell’intimo di Rembrand Bugatti. Non c’è alternativa, andate a comprare il libro “Questa Vita, tuttavia, mi pesa Molto”, edito da Adelphi, autore Edgardo Franzosini.

   Secondo i miei metri di giudizio, è un libro piccolo, ma molto interessante: però non portatelo a scuola.

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