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IL GRIDO DI BERLUSCONI: “NON MOLLO, RESTO IL LEADER DEL CENTRODESTRA”

berlusconi[1]AG.RF. (MP) 20.08.2013

 

“riverflash” – Questa volta Silvio Berlusconi affida alle pagine di Facebook il suo pensiero: “resisto, non mollo, non mi farò da parte e continuerò ad essere il leader del centrodestra”; c’è tutto il Berlusconi che conosciamo in queste affermazioni apparse ieri sul suo profilo del famoso social network; il cavaliere dunque vuole continuare “ per il bene del paese” e rassicura i suoi fedelissimi affermando che non li lascerà da soli. Tutto questo avviene proprio alla vigilia della fondazione o meglio rifondazione del “nuovo” partito di Forza Italia e subito prima del voto in giunta al Senato che deciderà sull’eventuale decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Il Pdl nel frattempo fa quadrato intorno a lui e come ha spiegato Renato Schifani ieri nel suo intervento dal palco del Meeting di Cl “noi non ci stiamo muovendo per interessi personali ma per tutelare il diritto di rappresentanza di milioni di elettori che hanno votato per Berlusconi e ci auguriamo che possa essere approfondita l’ipotesi di una eventuale incostituzionalità della retroattività della legge Severino, perché è inammissibile che la magistratura possa determinare la decadenza di parlamentare con una sentenza”. Ecco dunque il nodo della questione: il centrodestra è convinto che il voto in Senato sarà negativo per Berlusconi e soprattutto che ci siano delle chiusure legate al pregiudizio anche per il fatto che i parlamentari del Pdl al momento non vengono ascoltati e in questo caso, “ad una posizione pregiudiziale di chiusura politica, prima ancora di valutare le nostre osservazioni, non può che conseguire una rottura politica”. Ecco è forse questo il momento “più basso” della politica italiana di questi tempi: si è sempre detto da più parti che le vicende personali di Berlusconi non possono e non devono condizionare l’andamento e il futuro del governo di larghe intese, tuttavia sta succedendo proprio il contrario e ora il governo rischia veramente: da una parte (centrosinistra), c’è la volontà e la determinazione di voler andare avanti nella convinzione che un eventuale ritorno alle urne sarebbe assolutamente deleterio per il nostro Paese, dall’altra c’è il grido di un uomo, un leader senza dubbio, che si sente perseguitato dalla giustizia e nonostante sia stato condannato per la vicenda mediaset, ha ancora intorno a sé tutti i suoi “fedelissimi” che non mollano e continuano a combattere al suo fianco; in mezzo a questi due schieramenti c’è il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che in una nota afferma: “le sentenze vanno rispettate”…. Ma se vengono meno le regole scritte nella Costituzione come sta denunciando a gran voce il Pdl? A chi spetta il controllo della legalità? Queste sono domande destinate a non avere una risposta, perché la risposta arriverà solo dall’esito del voto sull’eventuale o meno, proseguimento della carriera politica di Berlusconi… e allora occorre aspettare ancora poco tempo perché in meno di un mese si arriverà comunque ad una decisione che potrebbe di nuovo sovvertire tutti gli “equilibri” politici (se così li vogliamo chiamare) del nostro Paese….

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