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Il Golden Gala 2013 “la caduta dei giganti”:

La 33° edizione del Golden Gala di Roma ha riservato di certo molte emozioni ai 52.000 spettatori assiepati allo stadio Olimpico. Una serata magica, ma soprattutto un appuntamento all’insegna dell’inaspettato, a cominciare dalla clamorosa sconfitta di Usain Bolt nei 100 metri. Il giamaicano è stato infatti battuto per un centesimo di secondo dallo statunitense Justin Gatlin (9.94 contro 9.95). Davvero un’inezia che ha lasciato con il fiato sospeso il pubblico dello stadio fino all’ultimo centimetro della corsa ed ha regalato all’atleta a stelle e strisce una soddisfazione incredibile: “Sono un po’ sorpreso di aver vinto. Bolt è un grande avversario, può perdere e poi ribatterti subito dopo, come ha fatto lo scorso anno. Sono rimasto concentrato sulla corsa senza farmi distrarre”. Bolt ha cercato invece di prendere la sconfitta con la “filosofia” dovuta ai grandi campioni: “Sono partito bene, e anche se ai 50 metri ho avuto qualche problema il mio lanciato non è stato così male, ma ho perso e la stagione è lunga ed è iniziata presto. Non sono insoddisfatto, analizzerò la gara con attenzione. Mennea? E’ stato un fortissimo atleta che ha fatto grande l’Italia, sono onorato di aver gareggiato in un meeting a lui intitolato”. Per l’italiano Michael Tumi, ottavo in 10.29, il primo confronto contro i supereroi dell’area americana e caraibica si è chiuso con la seconda prestazione della carriera a un decimo dal primato personale. Nel salto triplo è stato invece Daniele Greco a stupire. L’atleta tricolore si è piazzato al secondo posto in 17.04 (risultato arrivato al terzo salto con vento contrario di 0,6 metri al secondo), alle spalle del campione olimpico Christian Taylor (17.08 al quarto turno). Ma le sorprese non sono finite qui, perché nel salto con l’asta si è registrata la caduta di un altro gigante della disciplina: Il campione olimpico Renaud Lavillenie, che contava di aver vinto la gara in cinque salti, sufficienti a issarlo sulla misura di 5.86 ha ricevuto una brutta sorpresa dall’ottima forma dello sfidante teutonico Raphael Holzdeppe, bronzo europeo e bronzo olimpico l’anno scorso. L’ex-campione del mondiale junior al terzo tentativo ha eguagliato il proprio record personale a 5.91 guadagnandosi un caloroso applauso ed una meritata vittoria. Prova discreta per l’italiano Giuseppe Gibilisco, che si è issato alla terza prova a 5,60, migliore prestazione italiana stagionale. Meno sorprese, invece, nel salto in alto donne, dove è stata la Russia a dominare: la campionessa olimpica Anna Chicherova e la connazionale Svetlana Shkolina, hanno primeggiato appaiate alla misura di 1.98 (dopo spareggio), mentre il “totem” Blanka Vlašic, salita a 1.95, ha dimostrato comunque di essere sulla strada del completo recupero. Un po’ di emozione di troppo per Alessia Trost che, dopo aver superato senza errori 1.80 e 1.84, ha mostrato le prime incertezze a 1.88 (misura superata solo alla terza prova), arrendendosi poi a quota 1.92. Difficilissima la missione delle ostacoliste italiane contro lo strapotere statunitense. Le azzurre sono state però riscaldate dal gradissimo applauso dello stadio Olimpico. Veronica Borsi è scesa nuovamente sotto i tredici secondi, chiudendo in quinta posizione in 12.97. Marzia Caravelli in 13.01 ha conquistato la sesta piazza e Micol Cattaneo è giunta ottava in 13.07. La vittoria è andata appunto all’americana Dawn Harper-Nelson in 12.65, seconda Lolo Jones (12.70) e terza Virginia Crawford (12.90). Il Golden Gala-Pietro Mennea ha regalato anche tre primati mondiali stagionali: 12.54.95 dell’etiope Yenew Alamirew nei 5000 metri, 1:43.61 di Mohammed Aman (etiope anch’egli) sugli 800 metri uomini, 49.87 di Amantle Montsho (Botswana) nei 400 donne. Negli 800 metri maschili Giordano Benedetti, trentino 24enne in forza alle Fiamme Gialle, ha ricevuto comunque l’ovazione dello stadio per il proprio quarto posto, conquistato con una prestazione-monstre da 1:44.67, il sesto tempo azzurro di tutti i tempi. Nei 1500 metri femminili ha trionfato un’altra etiope Abeba Aregawi che ha chiuso in 4:00.23. Nei 200 metri in rosa è stata l’ivoriana Murielle Ahoure a spuntarla in 22.36 beffando la stella americana Allyson Felix. Nel salto in lungo (sempre femminile) ha vinto Brittney Reese, iridata e olimpionica, sfiorando i sette metri con la ragguardevole misura di 6.99. Nei 400 metri ad ostacoli maschili è stato il nordamericano Jonny Dutch a imporsi in 48.31 sul bronzo olimpico Javier Culson (48.36). Nel disco femminile la vittoria è andata alla croata Sandra Perkovic con una misura di 68.25, mentre nel giavellotto la tedesca Christina Obergföll non ha avuto rivali grazie al lancio di 66.45. Nel lancio del peso maschile è stato il campione del mondo di daegu, il tedesco David Storl, a spuntarla con un buon lancio a 20.70. Nei 3000 siepi femminile si è registrata la doppietta kenyana, con Milcah Chemos (9:16.14, secondo tempo dell’anno) e Lydia Chepkirui (9:18.10). Nella gara dei 400 metri maschili ha primeggiato lo statunitense LaShawn Merritt in 44.96 relegando il pur fenomenale Kirani James in seconda piazza. Nei 110 metri ad ostacoli maschili Emanuele Abate (Fiamme Oro) è stato l’ultimo azzurro a scendere in pista, chiudendo quinto in 13.63, il vincitore è stato invece il russo Sergey Shubenkov in 13.20, miglior prestazione europea dell’anno. Infine nei 100 metri paralimpici (categorie T35-42-43-44) si è registrato il nuovo record mondiale nella categoria T42 di Martina Caironi (Fiamme Gialle) che ha fermato il cronometro a 15.18, migliorando ampiamente il suo precedente limite mondiale stabilito quest’anno a Grosseto in 15.71. C’è stata gioia anche per Giuseppina Versace: la calabrese ha limato il record italiano nella categoria T43 portandolo a 14.72. Queste tutte le cifre, i risultati e le emozioni di un’altra, splendida, edizione del Golden Gala di Roma.

Gianluca Stisi

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