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IL FESTIVAL DI CANNES APPLAUDE I FRATELLI COEN

3593_525277727514147_500230674_n(riverflash) – Ricordate l’articolo di RIVERFLASH del 10 marzo? Ebbene avevamo già indicato il film deidownload fratelli Coen, come un altro piccolo capolavoro. “Inside Llewyn Davis“.

I fratelli Joel ed Ethan Coen si sono ispirati alla figura del cantautore Folk: Dave Van Ronk, amico e precursore di Dylan, Joni Mitchell e tanti altri, scomparso nel 2002, che non riuscì mai a sfondare nella New York degli anni ’60, raccontando una commedia musicale, a tratti anche divertente. Prendono spunto dalla sua autobiografia “The Mayor of MacDougal Street”, e sostituiscono al Blues di “Fratello, dove sei?”, il Folk; ritrovando l’Odissea e un gatto di nome Ulisse.

Llewyn non si lascia vivere, ma non sa vivere. Senza una fissa dimora, divani da scroccare per dormire ad amici, professori e sorella, un gatto di cui non sa prendersi cura (…ma come Ulisse ritorna…), gravidanze indesiderate (Jean) lasciate in dote, un peregrinare abulico e cinico, saltuariamente rabbioso, sempre sconfitto nella New York e sempre on the road (guida Garrett Hedlund, il Dan Moriarty dell’adattamento di Walter Salles), nella Chicago raggelate dall’ inverno. Non c’è clemenza per Llewyn, i tempi non sono maturi, è l’uomo giusto al momento sbagliato, e anche su quel giusto ci sarebbe da dire. I Coen sfoderano il loro ormai proverbiale umorismo, ma non lo salvano, non possono.

Llewyn è l’apripista senza meta né traguardo, altri, come BobDylan, incasseranno il successo per lui. Allora, non resta che provare a capirlo, intuire, vedere quel che ha dentro; Inside Llewyn Davis. Questo lo vediamo, viene fuori dalle schermaglie con la sboccata Jean, le singolari tenzoni in macchina con il folksinger eroinomane Roland Turner , interpretato dal bravoJohn Goodman, le sue traiettorie sfigate tra club, strade, impresari e quegli amici che non sa ricambiare. Quando canta lo fa bene, eccome, ma chi l’ascolta?

Il film non ha una storia o una trama, per questo abbiamo aggiunto il gatto…Sì, il film gira tutto intorno al gatto!”, scherza Joel Coen.

Lo avevamo scritto già (10 marzo), che ci era sembrato “Un altro gioiello dei fratelli Coen“, e Cannes ci ha dato ragione. Con “Barton Fink“, nel 1991, i due “ragazzi” vinsero la “Palma d’Oro”. per la storia (una tragi/commedia sull’inomunicabilità), il personaggio (un eroe debole e sconfitto), la fotografia (eccezionale), gli attori (bravissimi) e la regia (i due “ragazzi”), potrebbe meritare anche più dei premi della Croisette…”Suonala ancolra Llewyn!!…”.Ethan_Coen_handprints_in_Cannes

 Andrea Cesari- (AG-RF)-20.05.2013

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