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IL CAMBIAMENTO DEVE PASSARE NECESSARIAMENTE ATTRAVERSO LA VIOLENZA?

“riverflash” – Da che mondo è mondo, qualsiasi cambiamento o per lo meno la voglia di cambiare, è passata nei secoli, attraverso episodi di violenza. La gente è stanca e disperata: stanca di false promesse, stanca di “inciuci”, stanca di non aver un governo affidabile e una classe politica degna di questo nome, dove a farla da padrone sono soltanto gli insulti, le polemica e la mancanza di un accordo tra i vari schieramenti politici, che non vuol dire “inciucio”, ma piuttosto collaborazione tra le parti, nell’interesse del Paese. E’già: a tutelare gli interessi dei cittadini, chi ci pensa? I nostri politici sono troppo impegnati a tutelare i “loro” interessi e tra avvisi di garanzia e arresti veri e propri, questa è l’Italia che ci meritiamo. Ma la gente è anche disperata, disperata per non aver più un lavoro e un reddito su cui contare, disperata perché non riesce ad arrivare a fine mese, disperata perché non ce la fa più a sostenere la smisurata pressione fiscale a cui è sottoposta..E allora che fa? Un bel giorno, mentre il nuovo governo si appresta a “giurare”, si presenta un uomo, uno qualunque e spara 12 colpi, colpendo due poliziotti e riducendone uno in fin di vita. “Volevo sparare ai politici”, ha dichiarato, nel frattempo però c’è un uomo, uno che semplicemente stava facendo il suo lavoro, Giuseppe Giangrande, 50 anni, ferito gravemente insieme al collega Francesco Negri, un padre di famiglia, con una figlia ventitreenne, rimasto vedovo appena due mesi fa. E mentre i politici si stringono intorno a lui e alla sua famiglia, condannando gli atti di violenza, noi ci chiediamo: ma il cambiamento deve necessariamente passare attraverso episodi come questo? Fino a che punto incide la provocazione, l’incitamento alla ribellione (vedi Grillo), gli insulti e le campagne d’odio (vedi Pd e Pdl)? Il nostro disastrato Paese non ha bisogno di tutto questo, gli Italiani vogliono chiarezza e onestà, vogliono politici “seri e affidabili”, che veramente siano in grado di restituire una “dignità” all’Italia e sono veramente stanchi: perché allora non provare a “sotterrare l’ascia di guerra” e tentare la via del dialogo tra i vari schieramenti, proponendo un programma valido e condivisibile? Cari politici, ora basta, fatevi un esame di coscienza ed iniziate veramente a cambiare qualcosa altrimenti la sensazione è che gli spari di ieri non siano destinati a rimanere un episodio a se stante……

AG.RF. (MP) 29.04.2013

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