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I GIALLI DI CINEMA AL BELVEDERE: «IL GRANDE CALDO» DI FRITZ LANG

AG.RF  31.07.2013  (A.V.)

(riverflash) – Il primo mese di programmazione  di «Cinema al Belvedere», rassegna di film gialli d’autore in corso a Roma, si chiude con «Il Grande Caldo», titolo quanto mai indicato per l’anticiclone africano che ha fatto impennare le temperature nell’Italia centrale. L’espressione «The Big Heat», il titolo originale del film, non indica solo un’estate torrida ma, nel gergo della malavita americana, indica l’elevarsi della pressione della polizia sulla criminalità.

Film del 1953 è tratto dal romanzo omonimo di William P.McGivern, che uscì nel 1952 a puntate sul “Saturday Evening Post”, mentre il libro uscì tradotto in italiano con il titolo «La città che scotta». Mentre il pubblico rimase sconcertato per la violenza usata oltre le convenzioni fino ad allora accettate nel cinema, la critica recensì il film in maniera molto positiva, soprattutto elogiando la regia.

Fritz Lang (1890-1976) nacque a Vienna, nel corso della sua carriera ha girato 15 film muti e 30 sonori. Ha iniziato in Germania per trasferirsi a Parigi (1931) causa l’avvento del nazismo, quindi dal 1934 ha lavorato negli USA, tornando in Germania negli anni ’60. Marì in California, a Beverly Hills nel 1976.

Tra i suoi film più noti «Metropolis», «Il dottor Mabuse», «Furia» e «Rancho Notorious».

Un accenno alla trama di «Il Grande Caldo», che verrà proiettato questa sera alle ore 21,30.

Indagando sul suicidio di un collega, nonostante le pressioni dei superiori affinché non se ne occupi, il sergente Dave Bannion (Glenn Ford) scopre una fitta rete criminale che avvolge nelle maglie della corruzione gran parte della città.

Chiave della vicenda è la vedova del collega suicida, Bertha, la quale è in possesso di un diario del defunto ove sono esposte le prove della collusione fra la malavita, alcuni personaggi della politica e parte della stessa polizia: la scaltrezza della donna sta nell’aver combinato le cose in modo tale che, in caso di suo decesso, queste carte finiscano in mano ai giornalisti, il che le consente di ricattare il boss malavitoso Mike Lagana (Alexander Scourby), che si nasconde dietro un’aura di rispettabilità.

Addentrarsi nell’indagine costerà a Bannion la vita della moglie Katie (Jocelyn Brando), uccisa da una bomba piazzata nella sua auto e destinata a lui.

Cacciato dalla polizia, Bannion decide di farsi giustizia da solo, aiutato da Debbie Marsh (Gloria Grahame), la donna di Vince Stone (Lee Marvin), capo degli scagnozzi del boss Lagana, sfigurata in volto dal caffè bollente gettatole in faccia dal violento amante.

La rassegna di film gialli d’autore «Cinema al Belvedere» è a via del Colosseo 41 e terrà compagnia ai romani per tutta l’estate. Di alta suggestione il luogo dove vengono proiettati i film, su un prato all’inglese del Giardino Rivaldi racchiuso tra il Colosseo, i Fori Imperiali, la Basilica di Massenzio e Santa Francesca Romana. Oltre ad assistere alla proiezione si può cenare al ristorante o ascoltare musica al bar senza uscire dal Giardino Rivaldi.

Domani sera, giovedì 1 agosto, la rassegna di film gialli d’autore a via del Colosseo 41 proporrà «Quando la città dorme», con la regia di Fritz Lang.

Per maggiori informazioni sulla rassegna «Cinema al Belvedere», suggeriamo di consultare il sito:http://www.cinemaalbelvedere.itgrande caldo

 

 

1 Commento »

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Una Risposta a “I GIALLI DI CINEMA AL BELVEDERE: «IL GRANDE CALDO» DI FRITZ LANG”

  1. 1

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