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HOTEL RIGOPIANO; L’INCESSANTE LAVORO DEGLI “ANGELI DEL SOCCORSO”. SI RIDUCONO LE SPERANZE: 11 SOPRAVVISUTI, 5 MORTI E 23 DISPERSI

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AG.RF.(redazione).22.01.2017

Identificate le vittime. Il Capo della Protezione civile: “Operazioni molto complicate, in condizioni estreme”

“riverflash” – Non si fermano le ricerche sotto la valanga che ha letteralmente spazzato via l’Hotel Rigopiano sul Gran Sasso, perché la speranza è l’ultima a morire. Ma dopo il miracolo dell’altro ieri sull’albergo sommerso di neve è sceso di nuovo il silenzio. Gli ultimi quattro sopravvissuti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Vincenzo Forti e Giampaolo Matrone, sono stati estratti a notte fonda: ora sono 11 in totale gli scampati alla valanga. Poi l’hotel Rigopiano ha restituito solo morti: all’alba i vigili del fuoco hanno tirato fuori il corpo di una donna e un paio d’ore dopo ne hanno recuperata un’altra. Una è Nadia Acconciamessa, la madre del piccolo Edoardo. L’altra, identificata in serata, è Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Apritino (Pescara), in vacanza con il marito, tuttora disperso. Erano anche loro al piano terra, in alcune stanze a meno di una decina di metri da dove sono stati salvati Edoardo, Ludovica e Samuel. Il tempo di caricare i loro corpi sull’elicottero e dall’ammasso di macerie e neve è uscito il corpo di un uomo: Sebastiano Di Carlo, 49 anni, il papà di Edoardo, orfano dunque di entrambi i genitori. Ora sono cinque le vittime accertate, ma tutti sanno che è un numero parecchio a ribasso, considerando che mancano all’appello ancora 23 persone, quelle che il burocratese chiama “dispersi segnalati”, vale a dire coloro che erano nella lista ufficiale degli ospiti, i dipendenti e persone che non soggiornavano in hotel ma la cui presenza è stata segnalata da amici o parenti. Si continua a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalità e con ogni mezzo per trovare le persone che sono lì sotto, anche se non ci sono rumori, perché anche ieri, in assenza di essi, sono state estratte vive due persone. Gli ultimi quattro sopravvissuti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Vincenzo Forti e Giampaolo Matrone, sono stati estratti a notte fonda: ora sono 11 in totale gli scampati alla valanga. Ora i piccoli Edoardo e Samuel, sono i bambini rimasti soli:“ciao zio”, è stato il commento di Samuel appena salvato, stordito ma in buona salute. I vigili del fuoco e i soccorritori, non hanno mai smesso di scavare, ma occorre muoversi con molta cautela perché il luogo del disastro, si presenta molto pericoloso anche per i soccorritori: da venerdì la neve si alterna alla pioggia, rendendo ancora più pesante quell’enorme massa di neve, detriti e alberi sradicati che ha sommerso l’hotel. Il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque,  si tratta quindi di un “rischio forte”, e non è affatto escluso che l’intera slavina possa rimettersi in movimento. Per questo, chiunque arrivi lassù per lavorare deve indossare l’Arva – lo strumento che consente di essere localizzati sotto le valanghe – e deve registrarsi prima di entrare nell’area di ricerca. In caso di problemi, almeno si sa chi è dentro e chi è fuori.

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