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GUARDIA DI FINANZA: INDAGATO IL VICE COMANDANTE PER CORRUZIONE

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AG.RF.(MP).12.06.2014

 “riverflash” – La notizia purtroppo, in questo periodo storico, non fa più nemmeno tanto scalpore: siamo ormai troppo abituati a leggere di persone indagate o atti di corruzione. Il generale Vito Bardi quindi, sarebbe sotto inchiesta da parte della procura di Napoli, mentre risulterebbero già arrestati, il numero uno della sede provinciale di Livorno Mendella e un commercialista partenopeo ed è anche stata perquisita la sede di Roma della Guardia di Finanza. L’ipotesi per tutti, è quella di corruzione e proprio l’ufficio di Roma del generale Bardi, sarebbe stato oggetto di accurate perquisizioni; tra gli indagati inoltre, figurerebbe anche il generale in pensione della Gdf Emilio Spaziante, arrestato la settimana scorsa per la vicenda Mose. Dunque, insieme a Mendella, a finire in carcere, è stato anche il commercialista Pietro de Riu, di Napoli: le ipotesi contestate dai pm Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodcock sono di concorso in concussione per induzione e rivelazione di segreto d’ufficio. De Riu avrebbe incassato per conto di Mendella, responsabile del settore verifiche del Comando provinciale di Napoli dal 2006 al 2012, oltre un milione di euro e si tratterebbe di soldi versati da imprenditori napoletani per evitare verifiche e accertamenti fiscali. Dopo il 2012 Mendella fu trasferito al Comando provinciale di Roma e in quell’occasione, sempre secondo gli investigatori, sarebbe stata trasferita anche la sede della società holding Gotha spa, oggetto di una verifica pilotata poi effettivamente svolta dal gruppo di sezioni coordinate dallo stesso  colonnello Mendella. Ma in che modo i magistrati sono giunti a queste conclusioni? A raccontare il meccanismo di corruzione, è stato Giovanni Pizzicato, ai vertici del gruppo ‘Gotha spa’ e commercialista che per anni ha seguito gli affari dell’azienda finita al centro dell’indagine. Egli ha raccontato che il 4 novembre dello scorso anno, ci fu “un’intermediazione” il cui artefice fu De Riu, mentre Mendella “avrebbe aggiustato” le verifiche fiscali. In questo modo è stato possibile ricostruire tutta la vicenda; Pizzicato è indagato ora insieme al fratello ed ha raccontato che esisteva un “traffico” di somme di denaro richieste e consegnate per evitare gli accertamenti, somme che andavano dai 20mila ai 30mila euro, ed ha aggiunto anche che il denaro, destinato ai pagamenti, veniva “nascosto” nelle confezioni dei telefoni cellulari; le consegne dei soldi, sarebbero tutte avvenute a Napoli. “C’è una parte della nazione che è sana e se la Guardia di finanza non ha avuto nessuna remora ad occuparsi delle indagini al proprio interno, vuol dire che quello che affermo è vero”, ha dichiarato il commissario anticorruzione, Raffaele Cantone, intervenuto oggi alla Farnesina al convegno del gruppo di lavoro anticorruzione del G20.

 

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