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“GRANDSON”: IL PROTOTIPO SVIZZERO DEL CASTELLO MEDIEVALE

(riverflash) – Il castello di Grandson si trova in Svizzera, nel cantone di Vaud,  a 56 km da Berna.

Le prime fortificazioni di Grandson furono innalzate verso la metà dell’XI secolo dalla nobile famiglia omonima, originaria del cantone di Vaud. Nel XIII secolo fu ricostruita ed ampliata da Pietro I, assumendo all’incirca l’aspetto attuale.

Integrazioni minori vennero apportate dai successori, il perimetro è caratterizzato da cinque torri semitonde, senza aperture salvo qualche feritoia, unite da un cammino di ronda continuo.

La sommità delle torri e delle cortine è priva di merlatura, particolarmente interessante è la torre dei Borgognoni, a pianta mista quadrata nei due terzi inferiori e rotonda nel terzo superiore: In passato il lago di Neuchatel, più ricco di acque rispetto ad oggi, giungeva a lambire le mura, garantendo un’ulteriore protezione ai suoi occupanti. Tra i successori di Pietro I si ricorda  Ottone III, poeta e consigliere dei conti di Savoia, morto nel 1397.

Il 19 febbraio 1476 Carlo il Temerario si presentò davanti al castello di Grandson con il suo esercito, forte di 20.000 uomini, il 28 febbraio la guarnigione, ridotta alla fame, dovette arrendersi: un assedio da manuale, seguito peraltro da un massacro inusuale, perfino durante i ferrei tempi medievali. Era, a tutti gli effetti, un atto terroristico del duca di Borgogna contro gli ostinati confederati elvetici.

Grandson è insieme al castello di Chillon, uno dei più bei castelli medievali svizzeri, inserito nel centro storico della cittadina, che affascina i visitatori per i suoi vicoli stretti, le eleganti facciate degli edifici ed i numerosi monumenti storici. Da non perdere assolutamente all’interno del castello:

la sala dei Cavalieri, arredata con banchi di epoca rinascimentale;

la sala delle Armi, dove è esposta una ricca collezione di armi e armature risalenti    all’epoca della guerra con la Borgogna;

la cappella, dove è custodito un famoso dipinto di Jan Metsys, la Vergine con la rosa, del XVI secolo;

la camera delle torture, dove di trova una ricca raccolta di strumenti di persuasione dell’epoca;

un museo, dedicato alla celebre battaglia combattuta nel 1476,  una ricostruzione con 2200 soldatini di piombo;

le cantine, in cui si trovava la prigione in cui si scontavano i delitti giudicati dalla corte feudale;

un museo d’auto d’epoca dove, il pezzo più interessante è una Rolls Royce del1927, appartenuta in origine alla celebre attrice Greta Garbo.

 

di Lauretta Franchini(AG.RF.23.04.2013)

 

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